PALERMO– Non può essere soltanto il vaccino, anche se ci sta dando una fortissima spinta, perché non siamo tutti protetti. Dietro lo svuotamento del pronto soccorso Covid dell’ospedale ‘Cervello’, a Palermo, deve esserci anche altro. Per esempio – ecco il ragionamento che si fa – l’estate, con il caldo e con le alte temperature che, in Sicilia, già l’anno scorso, hanno fermato la pandemia. Ma, certo, il vaccino, pur tra marce e retromarce, è l’alleato numero uno.
Gli accessi crollano
La buona notizia è il crollo degli accessi, non più trenta giornalieri, ma poche unità. Numeri bassissimi che hanno provocato anche la decongestione del punto di osservazione breve. Questo permette di distanziare i pazienti: ci sono stati falsi tamponi positivi al Covid, con il test rapido, che poi il molecolare ha trasformato in negativi. Ma nessuno è venuto a contatto con altri ‘veri positivi’.
I pazienti non vaccinati
Il problema è un altro. Arrivano ancora persone non vaccinate, con forme importanti di Covid, da tempo in target per la somministrazione. Gli anziani, specialmente. E c’è anche chi, alle prime cure e alla domanda: scusi, lei perché non ha fatto il vaccino?, ha risposto: io il vaccino non lo farò mai…
Nessun vaccinato in corsia
L’altra buona notizia è questa. Tra gli ultimi arrivati in corsia, non ci sono vaccinati, come era accaduto in passato. Un ulteriore punto a favore dell’immunizzazione, nei giorni in cui si parla della variante Delta e del suo presunto potere di ‘bucare’ i vaccini. Resta la prudenza necessaria da mantenere per non vanificare gli sforzi fin qui compiuti.
La questione del personale
Una questione – antichissima – è quella del personale che è comune al ‘Cervello’ e ad altri ospedali. Al pronto soccorso del ‘Cervello’ è stata approvata la nuova pianta organica di trenta medici, dai sedici attualmente previsti. Ma cosa sarà dei ragazzi, i giovani specializzandi, che hanno prestato assistenza durante la pandemia? Sono stati essenziali per fronteggiare l’urto e sono comunque necessari alla sanità siciliana che non viene da un’età dell’oro. Qualcuno, in qualunque scenario, dovrebbe impegnarsi a non disperderne abnegazione e professionalità.