PALERMO – La priorità in Sicilia resta la vaccinazione di massa. Oggi più che mai visto che la variante Delta è sbarcata nell’Isola. Nessun allarme, ma allerta sì. Anche e soprattutto alla luce dei numeri. Un report dell’assessorato regionale alla Sanità fa emergere che c’è ancora una grossa fetta di popolazione over 60 che non si è vaccinata.
“Dobbiamo essere noi, con tutti gli strumenti possibili, dalla vaccinazione domiciliare alla collaborazione dei medici di famiglia e dei farmacisti, ad andare incontro a chi non si è prenotato”, spiega l’assessore Ruggero Razza. Razza starebbe pensando a un’ordinanza con l’obiettivo di fissare per tutte le aziende sanitarie dei target da raggiungere con dei paletti temporali.
Sui non vaccinati si concentreranno gli sforzi da qui in avanti per evitare di tornare in emergenza quando sarà finita l’estate. E gli sforzi sono strettamente connessi al rinnovo dei contratti a termine che vanno in scadenza da oggi e nei prossimi giorni. Sono migliaia di persone, dal personale sanitario a quello amministrativo, reclutate in piena pandemia.
Per molte non ci sarà il rinnovo. Bisogna fare quadrare i conti. Al momento si è speso di più di quanto la Sicilia riceverà dallo Stato. A farne le spese non devono essere i siciliani che hanno bisogno di curarsi per patologie che nulla hanno a che vedere con il Covid.
Il rinnovo dei contratti deve tenere conto, così si legge in una nota firmata due giorni fa dal dirigente generale dell’assessorato Mario La Rocca, di tre fattori: efficienza, efficacia ed economicità. Bisogna garantire il contrasto alla pandemia e i livelli di assistenza per i malati no Covid. Perché le altre patologie non si sono certo fermate, mentre le diagnosi hanno subito uno stop dalla conversione di interi reparti al Covid. Ora deve partire una riconversione.
I rinnovi contrattuali dovranno riguardare soprattutto le attività svolte dalle Usca, i cui medici saranno impiegati nelle vaccinazioni, anche a domicilio se servirà. La nota fa espressamente riferimento ai soggetti over 60 che non si sono prenotati, anche per la difficoltà di accesso al sistema web.
I contratti saranno rinnovati “fino alla conclusione della campagna di vaccinazione, a condizione che non si sia determinato un nuovo e diverso fabbisogno di personale (tecnico e amministrativo) da assegnare ai punti vaccinali, per l’effetto di una nuova ricognizione che coinvolga personale interno”.
Ai manager della aziende sanitarie e degli ospedali si chiede “una particolare attenzione in ordine alla valutazione della necessità di mantenere in servizio il personale medico e sanitario – si legge nella nota – adibito alle attività presso i reparti ospedalieri Covid, tenuto debitamente conto dell’attuale tasso di occupazione dei posti letto effettivamente occupati”.
I reparti Covid si sono, per fortuna, svuotati. Inutile mantenere il personale in servizio giorni caldi. Piuttosto si dia la possibilità a chi ha lavorato di andare in ferie.
Solo qualche dato sulla vaccinazione, estrapolato dalla tabella di tutti i comuni siciliani, per fotografare la situazione. A Palermo, nella fascia di età compresa fra 60 e 64 anni, sono state vaccinate 18.392 persone, ne restano da vaccinare 9.953 per una percentuale del 35%. Nella fascia 65-69 anni la percentuale dei non vaccinati scende al 28%. Va peggio tra i 70 e i 79 anni (31 mila vaccinati, quasi 23 mila non vaccinati): resta da coprire il 43% della popolazione. Il dato torna ad essere migliore per gli over 80: solo il 29% non è vaccinato.
A Catania le quattro fasce di età fanno registrare una percentuale di non vaccinati rispettivamente del 52, 42, 53 e 34%. Ad Agrigento del 39, 34, 47 e 24%.
Ci sono centri dove si supera una percentuale di non vaccinati del 50% con punte del 60 come a Siculiana, Licata, Palma di Montechiaro, Castel di Iudica, Santa Venerina, Borgetto, Camporerale.
Il caso limite a Calatafimi-Segesta dove ci sono 11 persone fra i 70 e i 79 anni e nessuna si è vaccinata. A questa categoria guardano con attenzione alla Regione anche con una campagna porta a porta. Nel frattempo ci si prepara a portare i vaccini nei luoghi della movida e nei lidi secondo le indicazioni del presidente della Regione Nello Musumeci. A Palermo, ad esempio, saranno allestiti degli info point a Mondello e in via Ruggero Settimo dove sarà possibile ricevere la somministrazione. Lo sforzo va fatto oggi per evitare guai quando sarà finita l’estate.