PALERMO – Il Comitato tecnico scientifico siciliano lancia una proposta che spariglia le carte. Ok al Green pass, ma a condizione che venga rilasciato, solo ed esclusivamente, a coloro che si sono vaccinati. Quella che può sembrare una restrizione, secondo il Cts, in realtà aprirebbe prospettiva di grande libertà.
Da domani, 6 agosto, entreranno in vigore le nuove restrizioni. Il governo nazionale sta valutando gli ultimi ritocchi, ma è certo che chi non ha il Green pass avrà delle limitazioni. Chi non lo possiede non potrà accedere ad una serie di locali al chiuso: bar, ristoranti, palestre, cinema, teatri, musei, concerti ed eventi sportivi.
Non sono state ancora definite le regole per accedere ai mezzi di trasporto, né quelli di lunga percorrenza come aerei, treni e navi, né su autobus, tram e metropolitane.
Per ottenere il Green pass basterà una sola dose di vaccino o il tampone negativo. Esentati gli under 12 e le categorie di persone che non si possono vaccinare per motivi di salute.
Ed ecco il punto chiave del parere avanzato dal Cts siciliano al governo regionale. Il tampone negativo non mette al riparo dai rischi. Il caso scuola potrebbe essere quello di un turista che, negativo, arrivato in Sicilia, si contagia e poi al rientro a casa diffonde il virus o viceversa lo porta con sé al rientro in Sicilia. Il tampone serve per il tracciamento e per bloccare la diffusione, ma l’unica arma contro il Covid è il vaccino, ripetono gli esperti siciliani. Lo dimostrano i dati: solo il 3% delle persone vaccinate finisce ricoverato in ospedale, di cui una piccola parte in terapia intensiva. Ecco perché non basta il parametro dell’occupazione dei posti letto a giustificare il passaggio da zona bianca o gialla. Un numero, questo sì, limitante. Perché imporre ad esempio in un paese dove sono tutti vaccinati, e dunque a bassissimo rischio di ospedalizzazione, nuove limitazioni basate sul numero dei posti letto occupati?
Basandosi sui paramenti dei posti letto occupati (tetto massimo del 15% nei reparti ordinari Covid e 10% nelle terapie intensive) la Sicilia procede spedita verso la zona gialla. Si rischia di cambiare colorazione nelle prossime settimane, probabilmente dopo Ferragosto. Il bollettino di ieri dice che sul fronte ospedaliero sono adesso 387 i ricoverati, 17 in più rispetto a ieri, mentre in terapia intensiva sono 36 i ricoverati, 4 in più rispetto alle ventiquattro ore precedenti. Significa che nei due parametri siamo rispettivamente appena sopra il 12% e il 5% per posti letto occupati sul totale dei disponibili. E cioè vicinissimi alla soglia massima per i reparti Covid ordinari e in progressivo avvicinamento al numero 67, soglia critica per le terapie intensive.
Passare in zona gialla nel pieno della stagione turistica sarebbe devastante per l’economia isolana. Il governatore Nello Musumeci ha disposto l’obbligo di tampone per chi entra in Sicilia da Francia, Grecia, Malta, Olanda, Portogallo Spagna e ha ripristinato un servizio di screening gratuito in porti e aeroporti, ma potrebbe non bastare. La proposta del Cts prova a dettare una linea che spariglia le carte e di cui dovranno tenere conto il presidente della regione Nello Musumeci e l’assessore regionale alla Sanità Ruggero Razza.
Intanto da domani si parte con il Green pass. I controlli spetteranno ai titolari delle attività commerciali, agli organizzatori degli eventi e ai gestori di musei e alberghi che useranno un’applicazione. Sono invece le forze dell’ordine e i pubblici ufficiali a verificare se le regole vengono rispettate. I trasgressori – i clienti e chi non ha controllato – rischiano multe tra 400 e 1000 euro.