"Stop ai furbetti del matrimonio, ecco le regole del Green pass"

“Stop ai furbetti del matrimonio, ecco le regole del Green pass”

Covid Hotel, aeroporto e feste. Ecco cosa sta succedendo.

PALERMO- “Stamattina, c’era una persona che voleva il tampone gratis. Lei è vaccinato? No, ma comunque sono fatti miei, è stata la risposta. Ecco, allora, se sono fatti suoi, anche il tampone lo fa a pagamento per conto suo”. Il dottore Renato Costa, commissario per l’emergenza Covid della città metropolitana di Palermo, ha passato un Ferragosto ribollente. Da un punto di vista climatico, come tutti. Nello specifico, per fronteggiare gli ostili all’ordinanza del presidente Musumeci, quella delle polemiche, che si sono presentati egualmente, con sorpreso e subito dopo aggressivo candore, per lo screening gratuito.

I ‘furbetti’ del matrimonio

Ma le regole sono, appunto, regole. “Qualche esempio? – continua il commissario -. Se atterri a Palermo da un Paese indicato nelle ordinanze, il tampone lo facciamo lo stesso, anche se hai il Green pass. Ma, se devi partire e non sei vaccinato, devi pagarti il tampone. L’ordinanza del presidente è straordinaria, anche per il coraggio dell’impopolarità. Ed è utilissima. Il tampone non sostituisce il vaccino. Chi è protetto dalla doppia somministrazione ha una carica virale talmente bassa che, spesso, è poco contagioso o non lo è affatto. Abbiamo imposto lo stop ai furbetti del matrimonio e del battesimo che volevano il lasciapassare da non vaccinati. Ora, almeno, se lo pagano. Nel frattempo, continuiamo il tracciamento e lo screening che è una parte essenziale della prevenzione”.

Quelli che ci ripensano

E poi ci sono quelli che ci ripensano. “C’erano trentacinque persone alla Fiera, l’altro giorno – dice il dottore Costa – e volevano il tampone gratis. Quando hanno saputo che non era possibile, si sono vaccinate”. La dimostrazione di un sentimento popolare che si era già compreso: dove non poté il vaccino, poté la prima comunione, con annesso schiticchio.

Il punto sui contagi

Conti alla mano, bisogna capire a che punto siamo con i contagi, in questa estate siciliana, attraversata dagli echi di un dramma pandemico a cui si è aggiunta la consueta catastrofe degli incendi d’agosto. Ci soccorre, ancora una volta, il commissario Costa: “I numeri dei casi e dei ricoveri ci spingono a pensare che siamo in una condizione di plateau. Con i comportamenti giusti, dovremmo cominciare a scendere. Il Covid hotel è di nuovo pieno e dovremo trovare altre soluzioni. Ma mi lasci sottolineare un punto: la Sicilia e la Sardegna pagano la vocazione turistica. Non abbiamo più contagi perché non siamo bravi, semplicemente arrivano tantissime persone”.

Le ‘riflessioni’ di Razza

Infine, c’è la cronaca politica a margine di una pandemia che va oltre il lavoro di chi sta sul campo. L’ordinanza presidenziale ha sollevato un atteso vespaio di polemiche che ha visto, tra i recalcitranti, veri o presunti compagni di viaggio di Musumeci. L’assessore alla Salute, Ruggero Razza, risponde per le rime sulla sua pagina Facebook con delle ‘riflessioni’. Eccone una: “Il Pd è quel partito secondo il quale se i tamponi li fa pagare Draghi (con cui governano) è un segnale giusto contro i NoVax, mentre se lo decide il governo siciliano (adottando una misura che esiste in tutta Italia) si favorisce il diffondersi dell’epidemia! Ma perché fare polemica sempre, piuttosto che essere uniti nel promuovere il dovere civico di vaccinarsi!”.


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