Siracusa, ordigni ed esplosioni: "Cani sciolti, non c'è regia unica" - Live Sicilia

Siracusa, ordigni ed esplosioni: “Cani sciolti, non c’è regia unica”

Questo è quello che emerge dalle inchieste. Sul fronte mafioso alcune scarcerazioni hanno fatto alzare le antenne.

Nessuna regia unica sulle esplosioni che in questi ultime settimane a Siracusa. Ne sono convinti gli investigatori siracusani. E ieri, in sede di comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica convocato dal prefetto Giusi Scaduto, lo hanno ribadito condividendo anche gli esiti delle ultime indagini. Ma intanto nella notte una nuovo ordigno è scoppiato davanti a un pub di via Filisto.

L’escalation di violenza

Un altro episodio che si aggiunge alla bomba piazzata davanti al negozio di fiori dello scorso weekend nella zona nord di Catania e a quella del bar Elite, dello scorso 19 settembre, a pochi passi dal Palazzo di Giustizia. Tre botti in un solo mese. Ma non va dimenticato quanto accaduto a gennaio, nel bar della centralissima via Matteotti a Ortigia, e a giugno in via Piave, nel quartiere della Borgata. Un’attentato che provocò una reazione della società civile e del mondo dell’associazionismo antiracket. Ma da quello che emerge dalle inchieste non ci sono collegamenti. “Allo stato non ce ne sono”, ribadisce il procuratore di Siracusa, Sabrina Gambino. 

“Cani sciolti”

La polizia, da fonti di LiveSicilia, avrebbe già chiuso il cerchio su due esplosioni. Ad agire sarebbero dei “cani sciolti” che si agiscono per moventi diversi. Addirittura in uno degli attentati ci sarebbero anche “problematiche sentimentali”. Su quando accaduto nella notte gli investigatori rispondono con un diplomatico “stiamo lavorando”. Ma da quello fino ad ora è emerso Siracusa non sarebbe teatro di una strategia criminale unica. 

Fase turbolenta nei clan

La fase, comunque, a livello criminale è delicata a Siracusa. Nell’ultimo anno sono avvenuti diverse scarcerazioni eccellenti, soprattutto vecchie guardie del clan Bottaro-Attanasio. E c’è chi sta cercando di rimettere in piedi la cosca colpita da decenni di retate, blitz e arresti. Droga ed estorsioni sono i canali per creare liquidità veloce. La cosa pericolosa è che avrebbero a disposizione armi. Accanto alle famiglie mafiose si muovono gruppi autonomi, come quello della Borgata. Gli inquirenti hanno le antenne alzate. 


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