Ministri, 007, l'attore Richard Gere: processo a Salvini, 26 testimoni

Salvini: “Processo politico”, tra i testimoni pure Richard Gere

Ammesse le liste di accusa, difesa e parti civili al dibattimento sullo stop allo sbarco dei migranti

PALERMO – Ministri ed ex ministri, persino l’attore Richard Gere. Sfileranno sul banco dei testi al processo all’ex ministro dell’Interno Matteo Salvini, imputato a Palermo di sequestro di persona e omissione di atti d’ufficio per aver vietato lo sbarco di 147 migranti soccorsi dalla nave spagnola Open Arms. Lo ha deciso il tribunale di Palermo che ha ammesso tutti i testi citati dalle parti.

“Non mi pento di niente, ho solo fatto il mio dovere. C’e’ una nave spagnola che ha compiuto un abuso, una nave spagnola che si rifiuta di andare in Spagna compie un abuso. Mi sembra semplice”, ha detto Salvini fuori dall’aula.

“Mi spiace solo per due cose: per il tempo che tolgo ai miei figli – ha aggiunto – e per i soldi che gli italiani spendono per questo processo politico organizzato dalla sinistra in un anno in cui gli sbarchi raddoppiano nonostante il covid”.

Il tribunale ha ammesso tutti i testimoni. Sono ventisei, tra cui l’ex premier Giuseppe Conte e il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese, l’ex vice premier Luigi Di Maio e gli ex ministri ai Trasporti Danilo Toninelli e alla Difesa, Elisabetta Trenta. Citati anche l’ex direttore dell’Aise e l’ex premier maltese Muscat.

E ci sarà pure l’attore di Hollywood. A chiedere la citazione è stato il legale di parte civile della Open Arms, a cui ad agosto del 2019 l’ex ministro Salvini vietò lo sbarco a Lampedusa. Gere salì a bordo della nave il 9 agosto per rendersi conto delle condizioni di salute dei 147 migranti soccorsi in mare dalla ong spagnola.

A chiedere la citazione dei vertici dei servizi segreti è stato l’avvocato di Salvini, Giulia Bongiorno. Due i punti: valutare l’eventuale rischio, negato dalla procura, di infiltrazioni terroristiche tra i 147 migranti bloccati sulla nave e fare emergere che la Open Arms pur potendo approdare a Malta si rifiutò e proseguì verso l’Italia.

Il giudice deve ancora decidere sulle produzioni documentali della Procura. Tra i documenti richiesti: le comunicazioni intercorse tra le autorità coinvolte nella vicenda dal momento dalla prima richiesta di porto sicuro avanzata dalla nave allo sbarco a Lampedusa, il decreto ministeriale che sancì il divieto di ingresso della Open Arms con i 147 migranti a bordo, gli atti della Procura dei Minori sulla presenza dei minorenni a bordo, le relazioni psicologiche e mediche sullo stato delle persone che si trovavano sulla imbarcazione spagnola.

I pm hanno chiesto l’ammissione anche di una serie di atti come la decisione del Tar che annullava il divieto di sbarco deciso dal Viminale, i verbali della Polizia Scientifica sulle condizioni dei migranti a bordo della Open Arms, la sentenza del gup di Siracusa che ha assolto il comandante della Open Arms in un altro processo, la decisione a carico dell’Italia del Comitato Onu in un caso di omesso soccorso e la corrispondenza tra l’ex premier Conte e Matteo Salvini sulla vicenda della nave spagnola. Si torna in aula il 17 dicembre.


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