La moglie gli nega un rapporto sessuale, lui la uccide: "Avevo preso pure il viagra" - Live Sicilia

La moglie gli nega un rapporto sessuale, lui la uccide: “Avevo preso pure il viagra”

Dopo l'uccisione l'uomo ha dormito e pranzato tranquillamente
L'ARRESTO
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L’ha uccisa dopo che lei aveva rifiutato un rapporto sessuale con lui, che si è giustificato dichiarando: “Me l’aveva promesso, avevo preso anche il viagra. Quando mia moglie ha detto di no mettendosi a dormire, non ci ho visto più”.

L’omicida è Vito Cangini di 80 anni, marito di Natalia Kyrychoc, la donna di 61 anni, ucraina, uccisa a coltellate nella notte tra il 25 e il 26 dicembre a Fano di Gradara in provincia di Pesaro.

Il legale che assiste l’omicida reo confesso, avvocato Stefano Vichi, parla di “un raptus improvviso scaturito dal rifiuto di avere rapporti intimi. Valuteremo se chiedere una perizia psichiatrica”. Secondo la ricostruzione dei fatti, l’80enne di fronte al rifiuto di consumare un rapporto sessuale da parte della moglie con la quale era sposato da 17 anni, è andato in cucina, ha preso un coltello ed ha sferrato dai 4 ai 6 fendenti al petto della donna uccidendola all’istante.

Poi, dopo aver ucciso la moglie, l’omicida si è messo a dormire col cadavere a terra. Il giorno dopo ha fatto tranquillamente colazione e preso il cane per la solita passeggiata mattutina. L’uomo, sempre con il cadavere in camera, ha anche preparato il pranzo, nel pomeriggio ha portato nuovamente il cane a passeggiare incontrando un vicino di casa al quale ha confessato di aver ucciso la moglie e invitato a chiamare i carabinieri, ma il vicino ha declinato l’invito e risposto “non mi impiccio in queste cose. Pensaci da solo”. 

A quel punto Cangini e chiamato dal telefono della moglie una sua connazionale alla quale l’80enne ha confessato il delitto dicendole di chiamare i carabinieri. La donna però non lo ha fatto, forse non credendo all’omicidio. A quel punto, Cangini ha telefonato al ristorante di Misano adriatico dove la moglie lavorava da due anni come cuoca, dove era attesa alle 17.30, dicendo al titolare che non l’avrebbero più rivista perché l’aveva uccisa, sostenendo anche in quel momento che tra la moglie e il ristoratore ci fosse una relazione, smentita da sempre dalla donna e mai provata da alcuna circostanza.

Il ristoratore, pur non credendo alla confessione dell’omicidio, si è precipitato dai carabinieri di Cattolica spiegando il tenore della telefonata. I carabinieri hanno poi effettuato il sopralluogo nel tardo pomeriggio alla casa isolata di Fanano, dove Vito Cangini li stava aspettando in cucina, mangiucchiando qualcosa. Li ha accompagnati lui stesso in camera dove c’era il cadavere della moglie. Ora l’80enne è in carcere per omicidio volontario.


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