Sicilia, Musumeci: "Centrodestra unito non solo sulla carta" - Live Sicilia

Sicilia, Musumeci: “Centrodestra unito non solo sulla carta”

La conferenza stampa di fine anno.

PALERMO – La classica conferenza di fine anno diventa un’occasione per fare il punto sul governo e sulle sfide future. Centrodestra, Covid e infrastrutture sono solo alcuni dei temi snocciolati dal Presidente Musumeci.

Covid, l’appello ai siciliani

“In Sicilia non siamo ancora in zona gialla, ma potremmo esserlo in qualunque momento, i parametri sono ai limiti, devo dare atto ai siciliani di avere rispettato le norme di sicurezza”. Lo ha detto il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci, nel corso della conferenza stampa di fine anno a Palazzo d’Orleans. “Aumentano le prime dosi di vaccino, c’è un opera di conversione da parte di chi sembrava irriducibile. I nostri hub stanno lavorando con la possibilità di vaccinare quante più persone possibili”, ha aggiunto Musumeci.

Centrodestra unito, a gennaio vertice con i partiti

“Questa è una coalizione assolutamente unita, il centrodestra è unito e in Sicilia non è solo sulla carta”. Lo ha detto ai giornalisti il presidente della Regione Siciliana Nello Musueci, nel corso della conferenza stampa di fine anno a Palazzo d’Orleans.. “A Palazzo d’Orleans c’è una coalizione unita – ha aggiunto – l’affinità degli obiettivi ci consente di superare le difficoltà. Ci aspetta una stagione ricca di sfide che vede la coalizione di governo particolarmente impegnata in una unità che non è fittizia”. E sui partiti ha aggiunto. “Penso sia giusto convocare un incontro all’inizio del nuovo anno con i segretari di partito per definire tre o quattro ddl già presentati dal governo e concordare quali possano essere quelli prioritari”.

La replica a Miccichè

Musumeci cogli l’occasione per replicare a Miccichè. “Se il presidente del parlamento regionale dice che rendo ogni giorno più difficile la mia ricandidatura, meno male che sono io stesso a renderla più difficile. Se sono io che lo faccio me ne assumo le responsabilità”. Poi. “La nostra è una squadra e una coalizione unita – ha proseguito -. Non abbiano dovuto sostituire 59 assessori, neppure 40, 30 o 10, serve ancora qualche altra prova concreta per dimostrare che l’unita non è fittizia?. Con il carattere che mi ritrovo e gli assessori che rimangono per 5 anni c’è un rapporto di assoluta lealtà”, ha sottolineato. Poi una stoccata sul modello Draghi. “Gaetano Miccichè il Draghi siciliano? Io ritengo un’anomalia il governo Draghi. È un governo di emergenza, io appartengo alla scuola secondo cui chi vince va al governo e chi perde all’opposizione. Io sono per i governi politici”. Così il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, nel corso dell’incontro con i giornalisti a Palazzo d’Orleans, a Palermo, per il tradizionale scambio di auguri di fine anno. “Non è una novità che Musumeci è candidato la novità è perché non dovrei essere candidato? Miccichè stesso ha detto che vuole fare il banchiere, tutto il resto è polemica gratuita”, ha aggiunto il governatore.

“Non ripetiamo quello che avvenne con Crocetta”

Musumeci si toglie qualche sassolino dalla scarpa. “Il mio obiettivo in questi quattro anni è stato quello di tenere unito il centrodestra e credo di esserci riuscito. Dopo nove anni di laceranti divisioni abbiamo riunito il centrodestra e questa coalizione, che rappresenta la maggioranza del popolo siciliano, è rimasta unita Il mio compito è questo e se dovessero esserci fughe in avanti ognuno si assumerà la responsabilità di quello che determinerà”. ha detto a Palermo, rispondendo a una domanda sulla ricandidatura a governatore. Musumeci, citando il suo predecessore ha ricordato che “l’elezione di Crocetta fu frutto del centrodestra e non del centrosinistra. Se l’esperienza deve servire credo che tutti dobbiamo farne tesoro”, ha aggiunto.

Lo stato dell’arte delle ferrovie

“La condizione delle Ferrovie in Sicilia è lo specchio di oltre 40 anni di vergognoso abbandono da parte dei governi che si sono alternati a Roma. In materia di dotazione infrastrutturale c’è stata una latitanza dei governi nazionali, lo voglio dire senza mezzi termini”. Lo ha detto il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci ai giornalisti durante la conferenza stampa di fine anno. “Le novità che avete notato negli ultimi anni – ha aggiunto – sono essenzialmente dovute all’azione incalzante e costante che il nostro governo ha esercitato su Rfi e Trenitalia attraverso l’impegno di tutti”.

Le casse della Regione

Poi un passaggio sull’economia. “Se non avessimo avuto la pandemia sarebbe stato tutto più facile, avremmo avuto meno difficoltà”, ha detto. “Nei prossimi dieci mesi lavoreremo come abbiamo sempre fatto in questi quattro anni – ha aggiunto -. La nostra non è un’economia stagnante ma dinamica. Abbiamo messo in campo tutte le risposte che potevamo mettere in campo affinché le imprese potessero investire e produrre”.

Transizione ecologica

E non solo. “Siamo soddisfatti per il lavoro fatto nell’ultimo anno. Iniziamo a cogliere il frutto di un lavoro di semina che è stato difficoltoso e impegnativo”. ha detto il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci. “Si aprono sempre più cantieri e impegniamo sempre più risorse – ha aggiunto – e vogliamo anche lanciare alcune sfide, come quella della transizione ecologiche, ci siamo candidati come una delle più importanti regioni ‘green’ dell’Italia soprattutto con l’idrogeno. È una ambizione che abbiamo condiviso col ministro Roberto Cingolani, ci sono le condizioni per farlo. In Sicilia – ha sottolineato Musumeci – nei prossimi sei anni arriveranno circa 30 miliardi di euro provenienti da diversi fondi e hanno bisogno di progetti, alcuni in tempi brevi, altre risorse possono essere finalizzate con obiettivi a media scadenza. Dobbiamo adoperarci affinché la Regione possa dotarsi dei progetti necessari di nostra competenza del governo”.

Il ruolo della stampa

Musumeci ha affrontato il tema dell’informazione. “L’informazione plurale per noi è una garanzia e ci stimola quando i giornali incalzano senza pregiudizi. La stampa ha un importante ruolo di responsabilità. Abbiamo ricordato al nuovo presidente dell’ordine dei giornalisti di Sicilia che abbiamo portato avanti e voluto il concorso per l’ufficio stampa della presidenza della Regione per restituire dignità lavorativa e ruolo al giornalismo professionale e restituire alla Regione Siciliana un gruppo di professionisti che potessero garantire una informazione non affidata alla improvvosazione”. Poi ha criticato il taglio dei tg regionali della notte previsto dai vertici della Rai “Avremo una interlocuzione con il direttore generale, e con il presidente per sollecitare la questione e fare in modo che si possano realizzare in Sicilia anche programmi”.

Il rapporto con il governo centrale

“Apprezziamo il risultato raggiunto nella trattativa con Roma sul fronte finanziario: non è il massimo ma siamo soddisfatti”, ha aggiunto. “Rispetto all’atteggiamento supino e remissivo che la Regione ha tenuto negli anni passati – ha spiegato – noi possiamo dire di avere legittimamente ottenuto quello che era stato negato alla Sicilia”.

I concorsi sbloccati e le prime assunzioni

Il presidente si è soffermato sul tema dei concorsi. “È stato fondamentale sbloccare i concorsi ed entro la primavera la regione potrebbe formalizzare le prime assunzioni. Abbiamo indetto un bando per 1200 assunzioni di giovani che potranno mettere a frutto i loro studi e metterli a disposizione della loro regione”, ha sottolineato il governatore.

Il punto sui musei

“I nostri musei sono più tristi di un cimitero a mezzanotte. È una situazione vergognosa. Non vengono ammodernati da almeno 20 anni. Con l’assessore Samonà siamo stati al museo di Agrigento e su 80 lampadine ben 37 erano fulminate”, ha spiegato. “Abbiamo destinato 24 milioni – ha aggiunto – per ammodernare nove musei regionali, la gara dopo due anni non è ancora stata svolta. Non appena saranno appaltati i lavori, i musei potranno essere degni di questo nome, ad esempio la casa natale di Pirandello. Non c’erano i bagni, i disabili non potevano andare al primo piano, c’erano 18 gradini. Aveva un aspetto tetro – ha sottolineato Musumeci – 20 dipendenti e nessuno che sapesse parlare in lingua straniera. L’ho fatto chiudere e recuperato un progetto e aggiungendo risorse, lo abbiamo riaperto con tutti i crismi. Ci sono i servizi per i disabili, le indicazioni e tutto il resto. Sui beni culturali – ha osservato il presidente della Regione – bisogna cambiare registro, basta autoreferenzialità. Serve gente in grado di portare milioni di visitatori. Questa terra non cambierà mai se nessuno va controcorrente, dovremmo essere un modello europeo”


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI