Il giudice monocratico Daniela Vascellaro ha assolto, con la formula piena perché il fatto non sussiste, l’ex primario della divisione di Ginecologia del Civico di Palermo, Casimiro Giannola, e i medici Michelangelo Ferrante, Pier Francesco Bellipanni e Antonino Giovia, tutti in servizio all’epoca dei fatti nello stesso nosocomio. Erano imputati di omicidio colposo. La vicenda processuale nasce dopo la morte di una donna, Carmela Urso. La paziente, che era incinta, il 30 novembre 2003 viene ricoverata d’urgenza al Civico per la rottura dell’utero. Sottoposta a intervento chirurgico muore otto ore dopo l’operazione.
I familiari presentano denuncia. Si apre un’inchiesta e vengono rinviati a giudizio il primario del reparto e i dottori che avevano effettuato l’operazione. I consulenti del pm sostengono che la morte dipese da un’emorragia post-operatoria; mentre i tecnici nominati dal giudice e quelli incaricati dalla difesa stabiliscono che a causare il decesso fu uno shock settico. Una conclusione che esclude la responsabilità degli imputati, difesi dagli avvocati Salvino Caputo e Giovanni Rizzuti, che avrebbero invece agito nel rispetto dei protocolli previsti in caso interventi di urgenza.