Scoppia la guerra dello Scudo crociato| Ricusata la lista a sostegno della Caronia - Live Sicilia

Scoppia la guerra dello Scudo crociato| Ricusata la lista a sostegno della Caronia

La commissione elettorale del comune di Palermo ha ricusato la lista "Democrazia Cristiana" a sostegno della candidata Marianna Caronia, in seguito all'esposto presentato dall'Udc. Ninni Pisano: "Faremo ricorso al Tar, non cambieremo il simbolo".
PALERMO 2012. LA DC: "FAREMO RICORSO AL TAR"
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Scoppia la guerra dello Scudo crociato. A tre settimane dalle comunali di Palermo, la commissione elettorale del capoluogo siciliano ha ricusato la lista “Democrazia Cristiana” presentata a sostegno della candidata Marianna Caronia. Una decisione che arriva dopo l’esposto presentato dall’Udc che temeva che il simbolo potesse confondersi con quello dei casiniani. Adesso i promotori della lista avranno 48 ore di tempo per poter cambiare simbolo, evitando così che la stessa lista non venga ammessa.

Una questione che era già stata sollevata ieri dal coordinatore regionale dell’Udc, Gianpiero D’Alia, che aveva puntato il dito contro la Caronia e Aricò, colpevole quest’ultimo di aver utilizzato lo Scudo crociato nella pubblicità elettorale. La contesa, per la verità, non è certo nuova ma era già nata con il partito di Giuseppe Pizza ed è stata risolta da una sentenza della Cassazione che si è espressa a favore di Casini per “l’ insussistenza di una dimostrata continuità tra la storica Dc e il parito della Dc di Giuseppe Pizza”. Sentenza sulla quale si è basata la commissione elettorale, che ha deciso oggi poco dopo mezzogiorno. “Siamo molto soddisfatti di questa decisione – ha detto a Livesicilia Anthony De Lisi, segretario cittadino dei casiniani – e certamente vogliamo ritenere che la presentazione di un simbolo che avrebbe potuto confondere l’elettrore non sia dovuto a una precisa strategia per penalizzare il nostro elettorato. Siamo sempre pronti a vigilare affinché questi spiacevoli inconvenienti non abbiano più a verificarsi”.

LA REPLICA DELLA DEMOCRAZIA CRISTIANA

Ecco la replica, a Livesicilia, di Ninni Pisano, segretario regionale della Democrazia Cristiana: “La sentenza della Cassazione riconosce a entrambe le formazioni politiche l’uso del simbolo, riconoscendo a noi di usare la denominazione ‘Democrazia Cristiana’. Non mi sento orfano di nulla, al contrario di quanto dice D’Alia. Speravamo che non attraverso cavilli giuridici, quando in una normale competizione elettorale ci saremmo potuti confrontare. Continueremo a fare la campagna elettorale con e per il simbolo, che per noi continua a essere depositario di una storia e di valori. Faremo ricorso al Tar, anche se la lista rimane ad oggi esclusa con tutti i candidati. Faremo in tempo? Siamo nelle mani di Dio e della giustizia amministrativa”.


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