Palermo, Cammarata: "Errore giudiziario, ma si può sbagliare"

“Errore giudiziario, si può sbagliare” e sul ritorno in politica

Parla l'ex sindaco di Palermo assolto al termine del processo di revisione
CADE L'ACCUSA DI TRUFFA
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PALERMO – “Ho combattuto per dodici anni e ora sono felice”. Felice, ma pacato nella sua reazione. Diego Cammarata ha incassato un successo che non lo ha colto di sorpresa. “Sono sempre stato nel giusto e convinto che prima o poi sarebbe emersa la verità”, dice oggi che la Corte di Appello di Caltanissetta ha revocato la sentenza di condanna.

Non ha commesso il fatto. Il fatto era la truffa orchestrata d’intesa con lo skipper Franco Alioto che, secondo l’accusa, si assentava dalla Gesip per lavorare a bordo della barca dell’ex sindaco.

“Mi sono liberato di un peso che ha travolto me e la mia vita familiare – spiega -. Gli affetti più grandi mi sono sempre rimasti vicini, ma hanno patito la sofferenza. Non c’è stato un solo momento in questi dodici anni in cui non ci abbia pensato”.

Cammarata è innocente, ottiene la revisione della sua condanna definitiva a due anni. Non c’è astio, ma rispetto verso la magistratura “nonostante il mio è stato un errore giudiziario”. Come può accadere? “I magistrati, come i medici, sono esseri umani e possono sbagliare. Sono fiero di non avere mai detto una sola parola contro la magistratura. Ho combattuto per le mie ragioni, ma si può sbagliare. Ho sempre mantenuto un contegno dignitoso e rispettoso anche nei confronti di chi mi ha giudicato”.

Anche ora che è stato assolto? “Soprattutto ora, la magistratura è una istituzione sana, fatta di persone che hanno l’autorevolezza e la forza interiore necessarie per non girarsi dall’altra parte. Quando si ripara ad un errore giudiziario è un successo per tutti, non solo per l’imputato innocente”.

Non lo dice apertamente, ma si capisce che il processo e la condanna hanno inciso nella sua decisione di lasciare la politica . “Ho scelto di non occuparmi di politica – spiega – fino a quando ero sotto processo”. E ora, ci sta ripensando? “Assolutamente no”. Sicuro? “Ho molti difetti, ma non manco di buon senso. Non tornerò a fare politica”.


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