Ars, via libera a Finanziaria e Bilancio: accordo raggiunto - Live Sicilia

Ars, via libera a Finanziaria e Bilancio: accordo raggiunto

Ok a tutti e tre i maxi emendamenti. Tante norme ricordano la ex tabella H. Non mancano astenuti e vori contrari
PALAZZO DEI NORMANNI
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PALERMO – Varata all’Ars la legge finanziaria. La legge di stabilità passa con 22 favorevoli 10 contrari anche se tanti sono stati i deputati che dopo hanno poi aggiunto i loro voti positivi o negativi. Tanti però gli astenuti fra gli esponenti di Forza Italia e Lega. L’opposizione ha votato contro ma ha consentito con la sua presenza che la manovra avesse il voto finale. Subito dopo il bilancio è stato varato con 30 voti a favore e 19 contrari.

In totale tutte e tre i maxi emendamenti valgono 32 milioni di euro. La finanziaria invece vale 831 milioni mentre la legge di bilancio approvata vale 20 miliardi mentre il bilancio triennale vale 57 miliardi.

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Le prime battute dell’aula, mentre si attendevano aggiustamenti tecnici e subemendamenti, hanno visto il titolare di Palazzo dei Normanni, Gianfranco Miccichè fare il punto dei cinque anni di lavoro dell’Assemblea. Abbiamo fatto cose buone ma anche cosa cattive, ha commentato Miccichè rivolgendo poi un invito al governo. “Spero che nei sei mesi che rimangono il parlamento sia trattato con rispetto istituzionale”, ha detto il presidente dell’Ars.

Che la manovra sarebbe passata si intuiva dalla modalità con cui si è proceduto al voto. Prima è stato votato, con alcune modifiche, il maxi emendamento dei gruppi Pd e M5s, del valore di circa 11 milioni di euro.

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Poi è stato varato l’aggiuntivo della maggioranza. Anche in questo caso poche sono state le modifiche e fra queste è passata l’assunzione dei dipendenti dei gruppi.

Infine è arrivato l’ok al maxi emendamento del governo che è passato con alcune modifiche come nel caso di tutti gli atti conclusivi del documento contabile.

Questa volta più che mai la discussione finale sugli aggiuntivi e sulla manovra ha rappresentato il vero cuore della Finanziaria. In altre parole la manovra si è votata in tre ore grazie alla presenza di un accodo che coinvolge tutte le forze politiche sebbene non siano mancate piccole difficoltà. I documenti depositati da ciascuna delle parti in campo sono stati a loro volta subemendati fin quando il presidente dell’Ars non ha bloccato l’arrivo dei subemendamenti che nel frattempo faceva lievitare il dossier.

Le reazioni e le dichiarazioni di voto

A margine dell’aula il Partito democratico palesa la sua contrarietà alla manovra. “Iniziata male e finita peggio. Le due ultime ferite e aperte e sanguinose sono il colpo al Teatro stabile di Catania e quello alle guide turistiche. A proposito ma Musumeci dov’era, dov’è finito. In aula non abbiamo visto neanche il suo fantasma”, è stato il commento del segretario dem Anthony Barbagallo. “Il Pd ha votato contro una finanziaria inutile di un governo inutile”. ha aggiunto Giuseppe Lupo capogruppo del Pd all’Ars. “Ci siamo battuti – ha continuato – per difendere i diritti dei più deboli, dei disabili, per difendere le attività ed i bilanci dei Comuni ed il futuro e lo sviluppo delle imprese e del lavoro. Il presidente Musumeci ha disertato i lavori d’Aula, se non per qualche ora. Un ulteriore atto di disprezzo nei confronti del Parlamento, ma forse è stato meglio così. Se fosse stato presente – ha concluso Lupo – sarebbe stato anche peggio”.

“Per fortuna abbiamo concluso la legislatura”, ha detto Marianna Caronia (Lega) in sede di dichiarazione di voto alla legge di Bilancio annunciando il voto contrario al documento finanziario. “Il governo conclude con dieci punti in meno. Purtroppo abbiamo perso tante occasioni e opportunità. Una di questa è quella che riguarda i fondi per il trasporto degli disabili”. Poi Caronia ha lamentato l’assenza di risposte sul cimitero di Ciaculli e sul prestito da 15 mila euro alle famiglie varati con la manovra anti Covid. Questa è una Regione Bellissima che Bellissima non lo è stata”, ha concluso Caronia criticando il progetto politico di Nello Musumeci.

Poi è arrivata la dichiarazione di voto di Nuccio Di Paola, presidente del gruppo parlamentare del Movimento cinque stelle. La finanziaria è arrivata in ritardo. Il governo ha inviato in ritardo gli atti e sono state esautorate le commissioni”. Di Paola ha evidenziato: “emerge l’assenza del presidente della Regione. Un presidente che ha snobbato il parlamento, ha diviso la sua maggioranza e non è stato al timone di questa Regione. Nonostante la lentezza del governo siciliani tutti i gruppi parlamentari hanno provato a difendere le categorie più deboli” ha rivendicato Di Paola che poi ha aggiunto: “Abbiamo atteso un miglioramento dell’accordo con Roma che non è arrivato e tante categoria sono state deluse. Questa Regione è senza timoniere, spero non si presenterà alle elezioni. Magari si presenterà ai talk show ma è assente dal luogo delle istituzioni”.

Prima del voto alla legge di bilancio ha preso la parola l’assessore Gaetano Armao: “Il bilancio e la finanziaria sono stati particolarmente gravosi. Alcune volte sono stati duri alcune volte dal punto di vista politico e positivi e proficui dal punto di vista del confronto”. Poi Armao ha difeso il presidente delle Regione. “Non è assente volutamente perchè – ha spiegato – a un incontro con tutti i presidente delle Regioni del Sud insieme al ministro Carfagna e il premier Draghi”. Infine il vice di Musumeci ha annunciato infine che, dopo la finanziaria, la Manovra continuerà con lo scongelamento dei rimanenti capitoli di spesa una volta che saranno liberate le ulteriori risorse attese dal governo nazionale.

Alcune delle norme contenute nei maxi emendamenti alla finanziaria: sapore di ex tabella H

In ogni emendamento aggiuntivo, poi confluito in uno dei tre maxi emendamenti, come anche anticipato nel racconto della finanziaria, ogni deputato ha fatto il suo. Nelle norme c’è così tanto territorio e attenzione a categorie deboli, a casi particolari a cui i 70 deputati sono stati particolarmente sensibili. Qualcuno le chiama ‘marchette’ ma per qualcun altro è attenzione alle esigenze dei siciliani. Senza dubbio il sapote è quanto mai da ex Tabella H.

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Michele Catanzaro (Pd) rivendica così di avere presentato il testo con cui si prevede lo stanziamento della somma di 500 mila euro per i Carnevale storici siciliani riconosciuti con apposito decreto del Ministero dei Beni Culturali: quelli di Sciacca (da cui Catanzaro proviene), Acireale e Termini Imerese.

Sempre in tema di Carnevali storici rivendicano sostegni per 400 mila euro Matteo Mangiacavallo, Angela Foti, Sergio Tancredi, Michele Catanzaro, Stefano Zito e Rossana Cannata. In particolare, viene riconosciuta l’identità storica e culturale dei progetti di Acireale, Avola, Castellana Sicula, Misterbianco, Palazzolo Acreide e Sciacca.

Rosanna Cannata rivendica poi il via libera alle bandiere Lilla cioè quei Comuni che hanno reso la propria realtà cittadina sempre più inclusiva con l’obiettivo di favorire il turismo accessibile da parte di persone con disabilità. 

Si è spesa per il territorio con parecchi emendamenti Stefani Campo (M5s): 400mila euro vanno al sito minerario di Castelluccio-Tabuna e la messa in sicurezza della limitrofa casina rossa di Castelluccio Streppenosa, 200 mila euro perchè la sede dell’Enoteca regionale possa essere istituita anche a Vittoria, così da coprire il territorio del del sud-est dell’isola, storicamente ad alta vocazione vinicola. Centomila euro per i Comuni della provincia di Ragusa, per garantire l’accesso al mare ai diversamente abili tramite l’uso di apposite passerelle.

Anche Attiva Sicilia, il gruppo dei fuori usciti dal M5s rivendica la sua azione. Matteo Mangiacavallo rivendica l’ok alla norma che destina 160.000 euro al completamento dell’iter di realizzazione del Museo Regionale di Sciacca. Sempre Mangiacavallo con Sergio Tancredi rivendicano l’ok ai 10 milioni di euro di contributi alle imprese siciliane del settore della pesca per il caro gasolio.


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