CATANIA. “Il muro della vergogna”. Questa è una delle tante definizioni che descrive un muro di cinta crollato all’Istituto Fontanarossa di viale Moncada a Librino. Era l’ultima decade del mese di ottobre 2021 e a causa di un forte nubifragio, oltre ai danni in diverse zone del Capoluogo, crollò il muro di cinta del plesso dell’Istituto Fontanarossa in viale Moncada. Oggi, a quasi un anno da quei tragici eventi, sembra che nulla sia cambiato. Concetta Tumminia e la dirigente dell’Istituto Fontanarossa “nonostante le segnalazioni e le richieste di intervento nulla è avvenuto, persiste una gravosa mancanza di sicurezza per i genitori, per gli alunni, per il corpo docente e per tutti coloro che ogni mattina frequentano il plesso scolastico”. Una situazione, a distanza di un anno, che è diventata sempre più precaria. Lo spazio dove sussiste il muro crollato è anche diventata una discarica a cielo aperto.
“Nessuna verifica è stata effettuata dall’anno scorso – continua la dirigente Tumminia – una situazione preoccupante in attesa di bombe d’acqua o nubifragi previsti per la stagione invernale e lo slargo che sta’ sotto il muro di cinta, compresa la parte crollata, serve ai Pullman e ai genitori in attesa della fine delle lezioni. Siamo estremamente preoccupati e, ricordo, che l’anno scorso, dieci minuti prima del crollo, sotto quel muro c’erano degli operai del Comune”. Un luogo, quello dove sorge il plesso dell’Istituto Fontanarossa, che sembra abbandonato. “I cumuli di spazzatura davanti alla nostra scuola si moltiplicano – continua Tumminia – nessun controllo e inciviltà”.
Stamattina, prima dell’ingresso degli alunni nelle scuola ha preso (si fa per dire “preso”) fuoco un cumulo di spazzatura rendendo l’aria irrespirabile. In tutte le scuole e consigliata l’apertura delle finestre nelle classi, ma all’Istituto Fontanarossa di viale Moncada a Librino sembra, questo, non sia nemmeno possibile.