Covid, crescono i ricoveri ordinari e le terapie intensive - Live Sicilia

Covid, crescono i ricoveri ordinari e le terapie intensive

Negli ultimi 7 giorni i nuovi casi fanno registrare +20,3%

Negli ultimi 7 giorni i nuovi casi fanno registrare +20,3% ma la crescita rallenta ed è meno ripida; in aumento ricoveri ordinari (+30%) e terapie intensive (+44,5%) e dopo 6 settimane tornano a salire i decessi (+39,9%). Questo quanto emerge dal monitoraggio indipendente della Fondazione Gimbe per la settimana 5-11 ottobre. In particolare salgono a 293.902 i nuovi casi settimanali contro i 244.353. Aumenta la pressione sugli ospedali con +1.445 posti letto occupati in area medica per un totale di 6.259 (il 24 settembre era a 3.293); intensive con +69. Inversione della curva dei decessi, in 7 giorni 393 contro 281.

Nella settimana 5-11 ottobre crescono i nuovi vaccinati: 1.297 rispetto ai 1.247 della settimana precedente (+4%). Di questi il 35,6% è rappresentato dalla fascia 5-11: 462, con un incremento del 6,2% rispetto alla settimana precedente. Cresce tra gli over 50, più a rischio di malattia grave, il numero di nuovi vaccinati che si attesta a quota 325 (+3,2% rispetto alla settimana precedente).

In aumento gli ingressi giornalieri in terapia intensiva, rileva ancora Gimbe nel suo monitoraggio indipendente, con una media mobile a 7 giorni di 29 ingressi al giorno rispetto ai 21 della settimana precedente, mentre per i decessi la media è di 56 al giorno rispetto ai 40 della settimana precedente. Sul fronte dei nuovi casi Covid registrati nella settimana 5-11 ottobre, rileva Gimbe, ad esclusione della Basilicata (-11,5%), l’aumento riguarda tutte le Regioni (dal +4,2% dell’Abruzzo al +60,5% della Valle D’Aosta) e quasi tutte le Province: dal +0,3% di Teramo al +75,4% di Sassari; solo in 6 province si registra un calo di casi: dal -14,6% di Potenza al -0,4% di Siracusa.

L’incidenza supera i 500 casi per 100.000 abitanti in 56 Province: Biella (1.116), Sondrio (1.011), Verbano-Cusio-Ossola (998), Vicenza (946), Bolzano (941), Belluno (910), Trento (905), Udine (863), Como (809), Padova (795), Treviso (788), Perugia (772), Venezia (765), Torino (757), Rovigo (744), Verona (743), Forlì-Cesena (709), Novara (703), Cuneo (702), Lecco (699), Aosta (697), Trieste (691), Pordenone (687), Terni (661), Asti (648), Varese (637), Ravenna (633), Brescia (633), Pescara (615), Ascoli Piceno (613), Alessandria (613), Reggio nell’Emilia (607), Chieti (604), Gorizia (598), Fermo (598), L’Aquila (590), Rimini (588), Vercelli (586), Macerata (575), Piacenza (574), Monza e della Brianza (572), Mantova (562), Pavia (557), Ancona (555), Frosinone (553), La Spezia (552), Lucca (549), Ferrara (549), Savona (542), Modena (530), Rieti (529), Teramo (529), Lodi (527), Bologna (520), Siena (508), Cremona (508). (ANSA).

In particolare, nella fascia fascia 5-11 anni, alla mattina del 12 ottobre, sono state somministrate 2.603.236 di dosi: 1.407.027 hanno ricevuto almeno 1 dose di vaccino (di cui 1.287.293 hanno completato il ciclo vaccinale), con un tasso di copertura nazionale al 38,5% con nette differenze regionali: dal 21,1% della Provincia Autonoma di Bolzano al 53,9% della Puglia. “L’incremento di quasi il 60% delle somministrazioni giornaliere – afferma il presidente di Gimbe, Nino Cartabellotta – lascia ben sperare rispetto alla necessità di aumentare in tempi brevi le coperture di anziani e fragili, strategia fondamentale per ridurre l’impatto sugli ospedali nella stagione autunno-inverno, insieme all’utilizzo della mascherina nei luoghi al chiuso, specialmente se affollati e/o poco ventilati”.

È al 18,7% la copertura nazionale delle quarte dosi (secondo richiamo) con le somministrazioni giornaliere di quasi 27.500 rispetto alle 17.200 della scorsa settimana. Questi i dati del monitoraggio indipendente della Fondazione Gimbe in cui si evidenzia che i non vaccinati sono 6,81 milioni, di cui 910 mila guariti protetti solo temporaneamente mentre 7,52 milioni di persone non hanno ancora ricevuto la terza dose, di cui 2,26 milioni di guariti che non possono riceverla nell’immediato. Più in dettaglio, relativamente alla quarta dose, la platea per il secondo richiamo è di 19,1 milioni di persone: di queste, 13,7 milioni possono riceverlo subito, 1,8 milioni non sono eleggibili nell’immediato in quanto guarite da meno di 120 giorni e 3,6 milioni l’hanno già ricevuto. Al 12 ottobre sono state somministrate 3.581.242 quarte dosi, con una media mobile di 27.467 somministrazioni al giorno, in aumento rispetto alle 17.201 della scorsa settimana (59,7%).

In base alla platea ufficiale (19.119.772 di cui 13.060.462 over 60, 3.990.080 fragili e immunocompromessi, 1.748.256 personale sanitario e 320.974 ospiti delle RSA che non ricadono nelle categorie precedenti), aggiornata al 17 settembre, il tasso di copertura nazionale per le quarte dosi sale al 18,7% rispetto al 17,7% della settimana precedente (dall’8,6% della Sicilia al 29,9% dell’Emilia-Romagna). Per le terze dosi, alla mattina del 12 ottobre ne sono state somministrate 40.188.169 con una media mobile a 7 giorni di 2.859 somministrazioni al giorno. In base alla platea ufficiale (47.703.593), aggiornata al 20 maggio, il tasso di copertura nazionale per le terze dosi è dell’84,2%: dal 78,4% della Sicilia all’88,2% della Lombardia. Sono 7,52 milioni le persone che non hanno ancora ricevuto la dose booster di cui 5,25 milioni possono riceverla subito, pari all’11% della platea (dal 7,9% della Lombardia al 17,9% della Sicilia); 2,26 milioni non possono riceverla nell’immediato in quanto guarite da meno di 120 giorni, pari al 4,7% della platea (dal 2,3% della Valle D’Aosta al 6,7% del Veneto).


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