Sembra che in questi giorni si sia concretizzato ciò che in questi mesi era ancora soltanto “un rischio”. L’esito del Piano di Risanamento Amat può dirsi forse ufficialmente incerto. La mancanza di autisti ha comportato la diminuzione delle corse e quindi dei biglietti venduti. L’azienda in perenne rosso sospenderà i “servizi privati”, sopprimendo il servizio studenti.
È questa, la realtà descritta nell’ultimo report di gestione trimestrale (relativo al periodo luglio-settembre 2022), dal quale risulta “una perdita di esercizio pari a 4.628.621 euro”. Cifra, di gran lunga superiore al risultato atteso per il trimestre dal Piano, che prevedeva una perdita massima di 1.187.000 euro. Tra le cause del risultato peggiorativo, sicuramente gli imprevedibili incrementi dei costi dell’energia elettrica e dei carburanti ma, anche e soprattutto, la “mancata maturazione dei corrispettivi del TPL su gomma”. Come si temeva, non si sono raggiunti gli obiettivi previsti dal contratto di servizio e si sono quindi verificate le preannunciate perdite di gestione.
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Ma cosa lo ha impedito?
“Fondamentalmente”, a determinare il mancato raggiungimento degli obiettivi,
si legge nel report, “il ritardo occorso nel rilascio dell’autorizzazione allo scorrimento della graduatoria per l’assunzione di ulteriori Operatori di Servizio”. Il minore corrispettivo maturato rispetto alle previsione del Budget (di circa 4,9 milioni di euro) – specifica Amat – “è una circostanza che si sarebbe potuta evitare se l’Amministrazione Comunale avesse autorizzato per tempo” suddetto scorrimento.
Si sono venduti molti meno biglietti…
Ad effetto domino, la mancanza del personale, nello specifico degli autisti, ha generato anche la netta riduzione dei proventi “attesi dalla vendita dei titoli di viaggio”. La Società registra, su questo fronte, un abbattimento rispetto alla previsione di circa 326mila euro. Quasi 72mila euro in meno rispetto allo stesso periodo del 2021.
… e pagate le conseguenze del rincaro energetico
L’unico dato positivo, se davvero così si può definire, è che sono stati registrati conseguenti “minori costi”, sotto la voce “del personale”. Un risparmio di circa 1,8 milioni di euro, che risulta comunque eroso dal caro energia che ha colpito violentemente il settore del trasporto urbano su rotaia. Il servizio del tram infatti, essendo alimentato interamente da corrente elettrica, ha risentito enormemente dell’inflazione, subendo aumenti fino al 92% rispetto all’anno precedente. Nel trimestre di riferimento, la spesa è stata 2 volte maggiore della previsione, sono stati sostenuti costi per 700mila euro anziché che per 350mila. Il Comune dovrà quindi “tenere conto – scrive Amat – dei maggiori costi di gestione in sede di revisione dell’attuale rapporto contrattuale”, riconoscendo alla municipalizzata un “congruo sostegno economico” per consentirle di mantenere funzionante il servizio.
Per quanto riguarda il trasporto su gomma, l’aumento del prezzo del carburante viene invece “compensato” dalla “minore produzione del servizio” (circa il 35%), che ha causato la fisiologica riduzione anche dei consumi. Pochi autisti e poco chilometraggio a parità di risorse investite, insomma.
“L’incapacità dell’attuale Contratto di servizio di assicurare l’equilibrio di gestione”
Tutte le problematiche finora esposte, rappresentano perciò, secondo Amat, le “sostanziali motivazioni” dello scostamento tra il risultato rilevato e quello atteso e, rimarcano ancora una volta, “l’inadeguatezza” del vigente contratto di servizio.
L’azienda ha inoltre proposto, con il Piano di Risanamento, di gestire “esclusivamente il trasporto pubblico su bus e tram, rinunziando alla gestione dei servizi privati” (come per es le navette del centro storico, per il cimitero, o i bus scolastici). Servizi, che la società in attesa delle necessarie modifiche contrattuali ha comunque reso, nonostante nelle previsioni del trimestre in argomento “non compaia – al pari dei trimestri precedenti – segnalazione di alcun corrispettivo”.
Va specificato, inoltre, che il ritardo delle attuazioni delle previsioni del Piano di Risanamento avrà inesorabilmente riflessi negativi sulle tempistiche di realizzazione dei relativi obiettivi e che il risultato calcolato di 4.628.681€ della perdita di esercizio, non tiene conto dei possibili effetti derivanti dal contenzioso fiscale esistente tra Amat e comune di Palermo, relativo all’assoggettabilità a Tarsu/Tares/Tari e Tosap delle cosiddette “zone blu”.
L’Analisi degli scostamenti rispetto agli obiettivi del Piano di Risanamento
Tra le principali voci di ricavo e di costo rilevate nel trimestre in esame, che presentano gli scostamenti più consistenti rispetto alle previsioni, troviamo:
il valore della produzione, accertato in 16.547.218€, inferiore di quasi sei milioni rispetto alla previsione; i ricavi dalle vendite, prestazioni e contratti di servizio, che presentano una riduzione che sfiora i 5 milioni;
e sicuramente i costi di produzione che presentato un decremento di poco più di 2 milioni.
Le parole del presidente, avv. Michele Cimino: “Amat società solida”
“Gli obiettivi del Piano di Risanamento non sono a rischio. Non bisogno fare confusione. La relazione trimestrale è un cosa, il Piano di Risanamento è un’altra”. Specifica l’avvocato Michele Cimino, presidente di Amat. “Il Piano sta avendo una grande valenza per il rilancio del trasporto pubblico locale. Si sono affrontate delle tematiche vitali per l’azienda. Bisogna dare atto all’amministrazione Lagalla di aver dato immediatamente attuazione al percorso di risanamento predisposto da Amat. Inoltre, grazie al vicesindaco Carolina Varchi e all’assessore Maurizio Carta, è stato approvato il piano del Fabbisogno ed è stato dato il via libera anche per i tavoli tecnici sul Piano Industriale e sull’imposizione tributaria. Amat è una società solida. Certamente, il Piano di Risanamento non poteva tener conto a priori delle conseguenze economiche scaturenti dalla pandemia e dal caro energia. Per questo, ci stiamo confrontando con tutte le aziende del trasporto pubblico locale nazionale per trovare una soluzione. Oggi, il trasporto pubblico locale assume infatti una grande rilevanza in quanto servizio essenziale. La città di Palermo sta facendo di tutto per raggiungere gli standard europei che l’amministrazione Lagalla e il sottoscritto cercano di condividere”.