CATANIA – La proposta del Comitato Librino Attivo “Un Polmone verde per la città, i Giardini verticali di Librino”, riguardante un progetto per la riqualificazione del Parco Urbano Librino attraverso il suo rimboschimento e la realizzazione di aree attrezzate per lo sport e la socializzazione, è risultato il progetto più votato tra quelli ammessi alla scelta di preferenza dei cittadini, sulla scorta di un Avviso Pubblico del 7 ottobre scorso.
Il Comitato Librino Attivo ha presentato la proposta dei giardini verticali al fine di una riqualificazione del Parco Urbano Librino di viale San Teodoro attraverso rimboschimento e realizzazione giardini verticali, realizzazione aree attrezzate per lo sport e la socializzazione, realizzazione bagni pupubblici.
Il progetto “Un polmone verde per la città, i giardini verticali di Librino” nasce dall’esigenza di dare lunga vita al progetto dell’amministrazione realizzato con i fondi dei Pon Metro. Nello specifico la proposta, inserita nella “Area tematica 4 spazi verdi e arredo urbano”, la più votata, prevede un intervento di riqualificazione generale dell’area, oggi in uno stato di semi abbandono dovuto alla mancanza di manutenzione ordinaria, con l’intento di restituire un parco attrezzato sicuro e facilmente accessibile da tutti.
Nel progetto è previsto un rimboschimento dell’area, attualmente poco alberata, il miglioramento della tenuta dei terrazzamenti a rischio smottamento, la realizzazione di aree attrezzate per la socializzazione e lo sport e l’implementazione di alcuni servizi come i bagni pubblici, un impianto di drenaggio e raccolta delle acque e magari anche la videosorveglianza.
“Una proposta che vuole essere da parte del Comitato Librino Attivo un segnale di attenzione sui grandi progetti legati ai fondi PNRR – ribadisce il Comitato – le istituzioni che riescono a mettere in piedi grandi progetti hanno serie difficoltà per la manutenzione ordinaria, e si rischia di creare cattedrali nel deserto, come il teatro Moncada di Librino o le palestre del campo San Teodoro realizzate per le universiadi e oggi recuperate solo grazie all’impegno civico dell’associazione sportiva i Briganti Rugby. Facciamo un appello alla città affinché possa salvare questo pezzo di città”.