Formazione, gli enti lanciano l'allarme: "Rischiamo di fallire" - Live Sicilia

Formazione, gli enti lanciano l’allarme: “Rischiamo di fallire”

Richiesta una convocazione urgente alla Regione

PALERMO – Gli enti di Formazione rischiano di fallire. A denunciarlo sono le associazioni datoriali Anfop Sicilia, Asef, Cenfop Sicilia, Forma Sicilia, Forma.re. e Federterziario rispettivamente rappresentate da Gabriele Albergoni, Benedetto Scuderi, Massimo Papa, Gabriele Leanza, Emilio Romano e Antonino Reina. I rappresentanti degli enti hanno scritto una lettera al presidente della Regione Renato Schifani, all’assessore alla Formazione Mimmo Turano e a quello delle politiche sociali Nunzia Albano. Nella missiva, indirizzata anche all’Inps e all’Ispettorato del lavoro si chiede l’apertura di un tavolo tecnico con la Regione.

“All’origine della situazione di crisi per gli enti – raccontano i rappresentanti delle associazioni datoriali – ci sono delle ispezioni di Inps e Ispettorato del lavoro con le quali le due istituzioni hanno contestato il mancato versamento dei contributi per ciascuno dei lavoratori dipendenti per i periodi compresi tra il 2016 ed il 2018, anni in cui il settore della Formazione ha vissuto una profonda crisi legata al blocco dei finanziamenti e al blocco della nuova progettazione con il mancato avvio dell’Avviso 3 e ritardi per l’avvio dell’Avviso 8/2016”.

Allora gli enti avevano intenzione di licenziare i lavoratori. Le organizzazioni sindacali e la stessa Regione Siciliana in quell’occasione “comprensibilmente interessati ad evitare una ‘carneficina’ sociale – ricordano gli enti in una missiva -, ricevute le comunicazioni da parte degli enti della formazione, hanno richiesto agli stessi di revocare i licenziamenti e di limitarsi a ‘sospendere’ i lavoratori medesimi sino alla approvazione dei nuovi corsi utilizzando, ove possibile, ammortizzatori sociali”. Così avvenne.

Con degli appositi verbali, trasmessi a Inps e ispettorato gli enti hanno concordato con le organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative del settore e l’avallo della Regione Siciliana di sospendere i lavoratori non erogando lo stipendio. Dal punto di vista contributivo gli enti inviarono “il modello “DM” a “zero”, così palesando che il rapporto di lavoro, pur ancora formalmente sussistente, era in quiescenza”.

“La nostra attività – spiegano gli enti di formazione – è stata frutto di accordi per evitare i licenziamenti. Adesso però anche l’ispettorato che dipende dalla Regione ci contesta quanto fatto. E così ci vengono contestate violazioni che tradiscono, la nostra buona fede, la natura non di lucro dei nostri enti e la natura pubblicistica e gratuita del servizio da noi offerto. Per questo chiediamo la convocazione da parte della Regione. Occorre arrivare a una soluzione o il sistema sarà nuovamente bloccato perché, con un Durc negativo, nessun ente potrà ricevere risorse pubbliche ed è destinato al fallimento e ai licenziamenti collettivi. Non sarebbe solo una ‘carneficina sociale’ ma la fine del sistema formativo regionale”.


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