CATANIA. Veleni, sospetti e un non-detto di troppo. L’ex presidente della Regione siciliana, Raffaele Lombardo, si toglie qualche sassolino dopo 13 anni di processo per mafia. “Sono arrivati tanti collaboratori di giustizia – ha detto – Inattendibili, ma sono stati portati nel processo. La ‘torta’ non è che la confezionano i magistrati. Gliela portano. Io credo che gli ultimi tre collaboratori di giustizia che sono intervenuti nel secondo appello siano stati importanti pere indurre i giudici ad assumere la decisione che poi hanno assunto nella seconda sentenza di appello. Chi ha detto loro a di venire a raccontare la favoletta? Qualcuno glielo avrà detto. Un magistrato chiaro che li deve interrogare e li deve portare in udienza”. Raffaele Lombardo ha lanciato l’accusa incontrando i giornalisti a Catania per fare il punto sull’assoluzione dall’accusa di mafia.
Veleni, sospetti e qualche non detto.
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