PALERMO – “Gli annunci del ministro Urso sulla vertenza ex Blutec di Termini Imerese suscitano forti perplessità e preoccupazioni, sia sul futuro industriale, sia sul destino dei lavoratori. Non possiamo intanto che denunciare l’assenza di trasparenza che ha circondato l’operazione e le scarse informazioni che vengono date”. Lo dichiarano il segretario regionale del PD Sicilia, Anthony Barbagallo e Franco Piro, responsabile del dipartimento regionale Economia del PD Sicilia e profondo conoscitore della materia.
“Perché l’offerta di Pelligra è stata ritenuta la migliore? – aggiungono – Qual è il prezzo offerto? Dov’è il piano industriale che in verità non esiste? Quali e quante sono le ipotetiche aziende che si dice siano state contattate per insediarsi?”.
Ex Blutec, l’intervento del Pd
Da tempo il PD sottolinea che, fin dalla costruzione del bando, tutto sembrava predisposto per fare spazio anche ad operazioni di tipo immobiliare. Così come avevamo detto che funzionale allo stesso scopo era il vincolo di soli due anni per il mantenimento della eventuale attività industriale e dei posti di lavoro. Adesso annotiamo che è anche saltato il vincolo della riassunzione dei lavoratori il cui futuro resta molto incerto.
“Non sono sufficienti le altisonanti affermazioni del ministro – sostengono Barbagallo e Piro – a cui si sono accodati gli esponenti del governo regionale sul ruolo strategico di Termini Imerese, se non sono accompagnate da piani e impegni precisi per valorizzare gli asset presenti nel territorio.
Non ci può essere uno sviluppo sostenibile e innovativo se non attraverso insediamenti produttivi innovativi anche sulla economia circolare, che si inseriscano nella filiera agro-alimentare di qualità; la ricerca e il sostegno mediante incubatori alle start-up; la logistica a valore”.
“L’unica nota positiva è data dalla volontà espressa dal ministro – e confermata anche dal governo regionale – sul rifinanziamento per la realizzazione dell’interporto, su cui Il PD conduce da tempo una incessante iniziativa sia all’Ars che al Parlamento nazionale. Ci auguriamo che alle parole seguano presto fatti concreti, almeno su questo”.