La grande siccità siciliana, con le sue drammatiche storie correlate, ricorda, un po’ alla lontana, la barzelletta cinica e grottesca, con uno sfortunato protagonista che precipitava da un’immensa altitudine e andava ripetendo, nella caduta: “Fin qui tutto bene… fin qui tutto bene…”.
Anche noi siciliani siamo alle prese con un contesto in cui, pubblicamente, il livello di allerta percepito non sembra del tutto adeguato alla gravità del caso.
Per ora non va affatto bene, perché l’emergenza è già feroce. Ma non sembra che ci sia una consapevolezza approfondita – oltre le consuete scaramucce politiche – di quanto davvero potrebbe andare peggio. Le notizie appaiono fortemente inquietanti.
L’allarme di Cocina
Sono nitide le parole consegnate al nostro giornale dal capo della Protezione Civile e coordinatore della cabina di regia per la crisi idrica, l’ingegnere Salvo Cocina.
Dice Cocina: “Continua a non piovere sulla Sicilia e i grandi invasi non si riempiono ma, al contrario, si svuotano sempre di più”.
E ancora: “Abbiamo messo in campo tutto il possibile, scavando centinaia di pozzi e recuperato migliaia di litri al secondo, già immessi in rete. In questo modo è stata mitigata la crisi. Ma, adesso, la situazione si sta aggravando”.
Le voci del dramma
Altri segni chiarissimi provengono dall’ulteriore e ‘precauzionale’ razionamento dell’acqua a Palermo. Ed è palese la condizione drammatica dei Comuni che qui raccontiamo con la voce dei sindaci.
“A metà novembre, è stata registrata una riduzione delle riserve superiore al 70% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno – si legge in una nota dell’Amap -. Anche le rese di sorgenti e corsi d’acqua stanno raggiungendo valori paragonabili ai minimi storici”.
“Le misure di razionamento finora adottate hanno consentito un risparmio medio di circa 65 litri al secondo, contribuendo a spostare in avanti la data in cui si potrebbe verificarsi l’esaurimento delle risorse degli invasi”. Un dispaccio per nulla rassicurante.
Il governo regionale ha messo in campo azioni che dispiegheranno effetti soprattutto in futuro. Ma i danni della crisi idrica mordono adesso e, nello scenario più cupo, morderanno sempre di più. Questa è la scomoda verità che dobbiamo dirci: il peggio può ancora venire.