Il Palermo ha terminato il ritiro cominciato a metà della settimana scorsa e proseguito in seguito alla brutta sconfitta casalinga contro il Catanzaro. In vista del match di sabato pomeriggio contro la capolista Sassuolo, il tecnico dei rosanero Alessio Dionisi è intervenuto in conferenza stampa a due giorni dalla trasferta emiliana.
“Per me è doveroso metterci la faccia e lavorare duro. Noi lavoriamo duro, i ragazzi lavorano duro. Speravamo di non andare incontro a questo, ma ne siamo responsabili. Devo anche dire però che le prestazioni sono diverse dai risultati, pur contando quest’ultimi. Il Sassuolo ha valori assoluti superiori rispetto a noi, li conosco bene perché li ho allenati molti di loro. Loro hanno perso una partita, noi sei; noi abbiamo fatto 17 gol, loro 38”.
“Mi aggrappo a quello di positivo che vedo – prosegue Dionisi -, come la reazione che ho visto dopo essere andati sotto immediatamente col Catanzaro. I ragazzi mi sono piaciuti, il rischio di affondare c’era. Anche se non può bastare questo, stiamo facendo buone prestazioni con risultati negativi, significa che qualcosa non torna. Io ci credo dal primo giorno nello stesso modo, ma dobbiamo crederci in campo. Anche col Catanzaro l’abbiamo ripresa e nel nostro miglior momento abbiamo subito il gol e questo non può succedere”.
“La settimana è continuata in ritiro, è giusto che la società prenda le proprie decisioni. La squadra è consapevole che sta ottenendo meno di quanto ha nelle corde e nelle sue qualità, oltre che per le aspettative della piazza e del club. Stiamo lavorando, il primo giorno della settimana bene ma con la scia della sconfitta. Dal secondo giorno invece abbiamo proseguito al meglio”, ha spiegato l’allenatore.
Sul Sassuolo, squadra allenata precedentemente da Dionisi: “Sono stati due anni e mezzo di belle stagioni, molti ragazzi li conosco e li ho allenati. Non è più la mia squadra, difficile parlare di vantaggi o svantaggi. Dobbiamo essere più compatti e corti, le nostre occasioni le avremo perché abbiamo qualità. Dobbiamo essere prestativi e avere lucidità mentale”.
“Confido di vedere bene la squadra oggi e domani – dice il tecnico sulle condizioni dei suoi -. Diakité ha ricominciato ad allenarsi, vedremo in questi giorni. Brunori i primi due giorni non si è allenato con la squadra, ma ieri è rientrato in gruppo. Anche Saric ha iniziato ad allenarsi con la squadra, Pierozzi invece è ancora ai box. Sarà una bella partita in uno stadio di Serie A, giocare contro il Sassuolo dovrà essere stimolante”.
“Quella che non mi è andata giù è la partita di Carrara e non giudico solo dai risultati. Non c’è stato l’atteggiamento che volevamo avere e non possiamo permettercelo contro il Sassuolo. La squadra fa il possibile, a me è piaciuta nelle difficoltà contro il Catanzaro. Giochiamo contro una squadra di Serie B e abbiamo le qualità per batterli e per metterli in difficoltà, ma dobbiamo essere migliori di quanto visto finora”, spiega mister Dionisi.
Sulla condivisione di idee con la società: “La veduta con la società è uguale pur da punti di vista diversi, con direttore sportivo e amministratore delegato. Del ritiro è stata una decisione societaria, giusta. C’è condivisione assolutamente. Sul futuro è da tre settimane che dico che non ne voglio parlare. In questo momento l’allenatore e la squadra devono essere concentrati sul presente. La società è composta da dirigenti molto preparati e condivisione ce n’è. Ognuno poi risponde per le proprie disponibilità”.
“Alla società la prestazione interessa fino a un certo punto – aggiunge -. Negli ultimi tre anni ho allenato in Serie A e in generale alleno da dieci. Ho sempre professato che i risultati si raggiungono con le prestazioni, poi se non arrivano mi prenderò le mie responsabilità. Se andiamo in ritiro è perché non vanno bene i risultati”.
“Mi dispiace della contestazione. Chi non ti conosce ti giudica per altro, è anche giusto che se qualcuno non è contento lo manifesti. Ho allenato tre anni in Serie A anche se qui è una realtà diversa. Lì c’è una cassa di risonanza più grande. Ho il mio equilibrio e vado avanti per quello che sono. Mi dispiace. Mi sposta? Diciamo. Umanamente magari, professionalmente no. Tutti i percorsi sono fatti di salite e discese, devi saperci star dentro. Credo di esserne in grado”.
“Dispiace più per i ragazzi anche. In allenamento rispondono bene. Ricreare il clima che si vive in campo è difficile. Se devo puntare il dito e non farlo giocare, il giocatore rischi di perderlo. Ci devono essere anche altri che danno altri segnali. Ci saranno dei motivi perché gioca uno e gioca l’altro. Non posso dire tutto, io vado avanti e ho le spalle abbastanza larghe. Spero le abbiano anche i ragazzi. La partita poi è un’altra cosa. Ci sono rimasti male anche loro. Per me siamo tutti responsabili, ma dobbiamo andare oltre”, ha concluso Dionisi.