Pippo Baudo, parla l'amica d'infanzia

“Il mio amico Pippo Baudo. Noi da bambini tra recite, giochi e felicità”

Oltre il personaggio pubblico. Il ricordo di una amicizia d'infanzia

C’è un luogo d’incanto che diventa lucente come il vetro smerigliato, quando passano gli anni. Si chiama infanzia: tutto viene vissuto con una purezza che offre una splendida nostalgia alla vita di ognuno.

“Pippo l’ho conosciuto da piccolo, che eravamo bambini – dice la signora Grazia Vasta – nella nostra bellissima Militello. Ho ricordi pieni di affetto”.

Siamo arrivati alla signora Grazia per storie comuni e coincidenze incredibili di figli, affetti, padri e scuole. Troppo complicato riassumerle. Ma ciò che conta è la sintesi di un lungo momento fatato.

“Con Pippo ci togliamo un anno e mezzo, lui è più grande – il tempo della memoria è il presente -. Sua nonna abitava nelle vicinanze di casa nostra e io lo salutavo quando veniva a trovarla. Come era da bambino? All’inizio timidissimo, poi cominciò a porgersi in modo più spigliato. Che vuole, era figlio unico: l’educazione di allora era affettuosa, ma molto attenta”.

Grazia, sempre all’epoca, condivise il palco con il futuro mattatore dei presentatori italiani. “Mettemmo in scena con la scuola la favola di Fioralba. Pippo interpretava il principe. Io, essendo piccolina, facevo uno dei nanetti in scena. Se la cavò benissimo, oltretutto era molto più sviluppato. Pareva più grande della sua età. Era molto amico anche di mio fratello Nicola che, poi, ha lavorato come vigile urbano…”.

Cose semplici di un’epoca unica. “Siccome mio fratello, da piccolo, dava una mano a papà che era ebanista, Pippo gli chiese di preparargli una spada di legno, il giocattolo preferito dei bambini di quegli anni. Ne andava molto fiero. Poi si trasferì a Catania con i suoi”. Ma nulla cambiò nei confronti degli antichi compagni di avventura.

“Quando tornava – racconta Grazia – era sempre umile e disponibile con tutti, attaccatissimo. Era rimasto uno di noi. E anche per noi era lo stesso. Siamo molto addolorati. Io lo guardavo in tv con grande felicità: un fuoriclasse, un gran signore, il re della televisione. Ma, nel mio cuore, è sempre stato il nostro amico Pippo”.
In quel luogo incantato che il futuro non ha dissolto.


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