Le ex posizioni organizzative:| "Incrostazioni? Non siamo noi" - Live Sicilia

Le ex posizioni organizzative:| “Incrostazioni? Non siamo noi”

In 72 scrivono al sindaco per lamentare la revoca degli incarichi e i paragoni alle "incrostazioni" della macchina comunale. E chiedono un incontro al primo cittadino.

LA LETTERA AL SINDACO
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PALERMO – “Incrostazioni” frutto di logiche clientelari della politica e dei dirigenti comunali. Non si può certo dire che il sindaco Leoluca Orlando sia tenero con le vecchie posizioni organizzative, azzerate a fine settembre e ancora in attesa del nuovo bando. Un repulisti giustificato dal primo cittadino con la necessità di fare piazza pulita di 161 “vice dirigenti” che l’amministrazione è intenzionata a ridurre a meno della metà contro le richieste dei dirigenti che invece, secondo il Professore, ne avrebbero volute 240.

Un atteggiamento di condanna e aperto contrasto che non ha certo fatto piacere a chi quelle posizioni le ha occupate fino a un mese fa e che adesso si sente messo alla berlina. Ecco perché in 72 hanno preso carta e penna e scritto al sindaco per chiedere un incontro dopo “l’amarezza per l’accostamento mediatico tra le posizioni organizzative e le rigidità che non possono più restare in piedi” citate in un comunicato del primo cittadino di fine settembre.

“Se rigidità e incrostazioni sono configurabili all’interno della macchina comunale – scrivono in 72 – certamente queste non possono essere ricondotte indiscriminatamente a tutti coloro che in questi anni hanno ricoperto gli incarichi di posizioni organizzative e alte professionalità”. Ma gli autori della lettera chiedono anche le indennità di posizione per il mese di ottobre, visto che non c’è stato alcun atto scritto e motivato, come invece richiesto dalla legge, per la revoca degli incarichi, e quindi anche quelle di novembre. E un altro fronte polemico potrebbe presto aprirsi: i fondi una tantum che i dipendenti comunali si vedranno arrivare nella busta paga di febbraio, infatti, frutto di un accordo coi sindacati per istituti non erogati dal 2011 come indennità di risultato e altro, non toccheranno a chi ha ricoperto le posizioni organizzative. “Saremo gli unici esclusi – lamenta uno di loro dietro anonimato – quando sarebbero bastate piccole modifiche agli accordi per concedere anche a noi una retribuzione che in tempi di crisi come questi, con il rinnovo dei contratti bloccato, avrebbe significato tanto”.

 


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