PALERMO – Torna l’idea di elezioni dirette anche per le ex Province e per le città metropolitane. Se ne è discusso oggi all’Ars nel corso della seduta parlamentare, prima che i lavori fossero rinviati a domani per mancanza del numero legale. Di fronte a un eventuale accordo tra i gruppi parlamentari sul rinvio del voto di secondo livello nelle ex Province, il presidente dell’Ars, Giovanni Ardizzone, si è detto disponibile ad aprire una ‘finestra legislativa’ in sessione di bilancio. In ballo c’è appunto la proposta di modificare la riforma ripristinando il voto diretto nelle ex Province e nelle città metropolitane.
Il vice capogruppo di Forza Italia all’Ars, Vincenzo Figuccia, ha annunciato di aver depositato negli uffici di Palazzo dei Normanni un disegno di legge che modifica la riforma che ha abolito l’elezione diretta nelle ex Province, ora Liberi consorzi, sostituendola con il voto di secondo livello, mentre i sindaci di Palermo, Catania e Messina sono di diritto sindaci delle aree metropolitane, in linea con la legge Delrio. La norma Figuccia prevede l’apertura delle urne sia per l’elezione dei consiglieri sia per quelle dei presidente dei Liberi consorzi e dei sindaci delle tre aree metropolitane. L’ipotesi di ripristinare il voto diretto piace in modo trasversale sia in ambienti della maggioranza sia in quelli d’opposizione.
Il mandato dei commissari scade a fine febbraio, quindi bisognerà muoversi piuttosto velocemente. Anche il presidente della commissione Affari istituzionali dell’Ars, Toto Cascio, ha annunciato che domattina si riunirà con i capigruppo di maggioranza e opposizione per discutere del rinvio delle elezioni di secondo livello nelle ex Province e della richiesta che arriva da più fronti sulla modifica della riforma con il ripristino del voto diretto anche per consiglieri e sindaci delle città metropolitane.
“Se ci saranno altri ddl da discutere il governo è disponibile a farlo”, ha annunciato in Aula l’assessore regionale alle Autonomie locali, Luisa Lantieri, che ha aggiunto: “Intanto, domani porterò in giunta la data per le elezioni di secondo livello nei Liberi consorzi e nelle città metropolitane”.
Intanto, a metà febbraio l’Ars discuterà la manovra finanziaria. Lo ha stabilito la conferenza dei capigruppo riunita dal presidente Giovanni Ardizzone. Il testo base è quello trasmesso prima di Natale dal governo Crocetta, bloccato a Palazzo dei Normanni perché i tempi erano ormai stretti con la Giunta che ha poi deciso di procedere con l’esercizio provvisorio di due mesi che scade a fine febbraio. La road map prevede che le commissioni di merito esaminino la manovra entro il 24 gennaio, la commissione Bilancio avrà tempo fino a metà febbraio per dare il parere sul testo, poi il 19 dovrebbe sbarcare a sala d’Ercole per la discussione degli articoli.