PALERMO – E adesso tocca al Pd. Ancora una volta, proprio come cinque anni fa quando ci fu da scegliere il candidato presidente, i dem devono andare al traino, lasciando ad altri l’iniziativa. Allora fu l’endorsement di Gianpiero D’Alia a mettere con le spalle al muro il Pd siciliano, “costringendolo” ad abbracciare la candidatura di Rosario Crocetta. Adesso, è di nuovo l’iniziativa di D’Alia e dei suoi, che hanno mollato il governatore, a imporre una scelta ai dem.
Il segretario regionale Fausto Raciti ha detto che non si pronuncerà fino a lunedì quando è convocata la direzione del Pd siciliano. Sarà quello il luogo delle decisioni. E lì ci si conterà tra quanti pensano che sia arrivato il momento di sganciarsi da Crocetta e quanti invece preferiscono aspettare.
Sul dilemma incide una variabile non indifferente, cioè la possibilità di una candidatura di Piero Grasso. Se il presidente del Senato deciderà di scendere in campo, risolverà molti problemi ai dem. Viceversa si apriranno scenari ben più complicati. “Invece di parlare di programmi e di coalizioni si parla di candidati calati dall’alto”, commenta dal canto suo Salvatore Cardinale, fondatore di Sicilia Futura, che auspica uno schema politico simile a quello costruito attorno a Orlando ma teme che tirando in ballo nomi oggi “si rischia di bruciarli. Meglio prima convocare un tavolo tra alleati. Fermo restando che Grasso è un ottimo candidato ma non devo dirlo io, deve dirlo una coalizione”.
Intanto, c’è da comprendere se gli assessori dell’area centrista si faranno davvero da parte. Giovanni Pistorio si è detto pronto, e la cosa ovviamente non può stupire visto quanto accaduto tra lui e il governatore. L’assessore tacciato di omofobia e tradimento da Crocetta “oggi consegnerà nelle mani del partito di D’Alia la sua lettera di dimissioni”. Non pervenuti al momento Vermiglio e Mangano.
La situazione è fluida anche tra gli stessi centristi. Perché se pare che D’Alia e i suoi siano più che pronti ad abbracciare una candidatura Grasso, Alfano e Castiglione continuano a parlare di una candidatura moderata. E nel centrodestra l’uscita non passa inosservata.
Aggiornamento 20,17: Al momento gli assessori centristi sono tutti ancora in giunta. Pistorio ha consegnato le sue dimissioni al partito. Mangano ha detto che non si dimette. Vermiglio è impegnato in attività istituzionali.