PALERMO – “Leggo ancora una volta, un’altra puntata di menzogne che vengono sistematicamente dette da sei anni a questa parte contro di me. Questa volta si tratta di interventi chirurgici che si sarebbero dovuti effettuare a Villa Sofia, circostanza da me esclusa sin dall’inizio”. A parlare è Rosario Crocetta, in risposta ad alcune indiscrezioni venute fuori durante il processo.
“I soli interventi che ho fatto durante la mia presidenza – prosegue l’ex presidente della Regione – sono stati effettuati in una clinica privata di Palermo, a mie spese (come prova conservo gelosamente le fatture e le evidenze bancarie) nonostante si sia trattato di interventi funzionali coperti da Lea e quindi dal sistema sanitario pubblico. Si è trattato infatti di un intervento al setto nasale per via di complicanze respiratorie che mi provocavano crisi di apnea notturne e della aspirazione di grasso all’addome, la cui presenza contribuiva ad alzare i livelli di glicemia nel sangue (sono diabetico). La vicenda è nota, fra l’altro a tutti i giornalisti palermitani, avendo annunciato prima degli interventi che sarei andato in una clinica privata e non avrei chiesto rimborsi pubblici, come poi ho fatto”.
“Dei discorsi avvenuti nell’ospedale dei veleni di Villa Sofia – aggiunge Crocetta – a me non frega nulla, compreso il presunto quanto omofobico discorso sul presunto quanto inesistente ‘sbiancamento anale’ che in chiave freudiana potrebbe essere interpretato come un’ispirazione di chi ne parla. Amo l’abbronzatura integrale e peccato che non posso per ragioni di pudore farla in modo integrale!”.
“In ogni caso – è la conclusione dell’ex governatore – siccome mi sono stancato, ho dato mandato al mio avvocato, Vincenzo Lo Re, di avviare ogni iniziativa civile e penale finalizzata a tutelare ed a risarcire la mia immagine”.