Blitz della Dia, sequestrato |il tesoro dei Nizza: 4milioni - Live Sicilia

Blitz della Dia, sequestrato |il tesoro dei Nizza: 4milioni

Quattordici appartamenti, conti correnti. GUARDA IL VIDEO

DIREZIONE INVESTIGATIVA ANTIMAFIA
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CATANIA – Sequestrato il tesoro dei Nizza, signori della spaccio di droga, si tratta di quattordici tra appartamenti e ville con piscina, conti correnti e autovetture per un valore di 4milioni di euro. A eseguire il sequestro è stata la direzione investigativa antimafia guidata da Renato Panvino sotto il coordinamento del procuratore Carmelo Zuccaro.

Una delle ville sequestrate

Un impero, quello dei Nizza, che si è sgretolato grazie alle inchieste della magistratura e al pentimento del fratello maggiore, Fabrizio, che ha fornito un importante contributo alle indagini che hanno incastrato Andrea Nizza, il più importante latitante della Sicilia orientale, condannato a 70 anni di carcere per omicidio, droga e armi.

  I VERBALI – Il tesoro dei Nizza è stato creato grazie alla gestione delle piazze di spaccio. “Io e Andrea – si legge nei verbali del pentito Fabrizio Nizza – ci dividevamo il provento delle piazze di spaccio una volta eliminate le spese per il mantenimento dei detenuti, le spese legali per gli associati, le spese per l’acquisto dello stupefacente e per ricompensare chi custodiva e steccava lo stupefacente”. Già nel 2005, “Andrea Nizza – racconta il fratello Fabrizio – gestiva una piazza di spaccio in viale Moncada 10, si riforniva di grossi quantitativi di stupefacente dagli albanesi”, ma non solo. Continua Fabrizio Nizza. “Andrea con il suo gruppo si occupa di tutti gli affari mafiosi e non solo di droga, ma anche di estorsioni, armi e altro”.

Sono i verbali del collaboratore Davide Seminara a riscontrare le dichiarazioni di Fabrizio Nizza. “Una delle piazze di spaccio gestite da Andrea Nizza – spiega il collaboratore Seminara – era quella del viale Bummacaro 16, insieme a Marco Romeo, mentre Martino e Salvatore Cristaudo, nel 2011, per circa 2 mesi, hanno gestito, per conto di Fabrizio Nizza, la piazza di spaccio a San Giovanni Galermo che prima era gestita da Alessandro Di Pasquale detto Giorgio Armani. E’ stato Carmelo Di Stefano a confermare agli inquirenti, all’interno dell’operazione Fiori Bianchi, che Andrea Nizza “fa parte dei Santapaola, si occupava in particolari di gestione di piazze di spaccio”. Salvatore Cristaudo, collaboratore di giustizia, ha confermato che Andrea Nizza “è tuttora il capo dei Nizza”.

Un fiume di soldi, circa 20mila euro al giorno per ogni arteria controllata, finiva nelle casse dei Nizza, che hanno creato un vero e proprio impero immobiliare.

IL SEQUESTRO. Il decreto di sequestro di beni mobili, immobili e aziende, a vario titolo, riconducibili a fratelli Nizza, Andrea Luca, Salvatore e Daniele,  pluripregiudicati. “I fratelli Nizza, annoverano, a vario titolo, – si legge nel comunicato della Dia –  numerose condanne in primo e secondo grado per estorsione, associazione per delinquere di stampo mafioso, traffico di sostanze stupefacenti, violazioni alla normativa in materia di armi e omicidio.

“Il gruppo malavitoso dei fratelli Nizza, capeggiato da Daniele, – si legge ancora –  aveva il monopolio delle piazze di spaccio di sostanze stupefacenti site a Catania nel quartiere Zia Lisa e nel quartiere San Cristoforo, nonché in altre aree della cittadina etnea, così come risulta dalle Operazioni di polizia: Carthago, Fiori Bianchi e Spartivento.

LA Dia “al fine di dare riscontro alle dichiarazioni di diversi collaboratori di giustizia tra i quali anche il fratello Nizza Fabrizio, che indicavano la riconducibilità agli stessi di beni immobili e imprese, ha predisposto approfonditi accertamenti reddituali e patrimoniali nei confronti dei soggetti facenti parte del nucleo della famiglia Nizza”.

“Gli approfonditi e complessi accertamenti patrimoniali e bancari svolti dagli investigatori – scrivono gli inquirenti –   compendiati nella proposta di applicazione della misura di prevenzione patrimoniale avanzata dalla locale Direzione Distrettuale Antimafia – hanno consentito di far emergere come i fratelli Nizza, unitamente ai propri nuclei familiari, abbiano accumulato un patrimonio, costituito da numerose unità immobiliari, beni mobili registrati e aziende.  Le indagini patrimoniali eseguite dalla Dia di Catania hanno permesso – aggiungono gli investigatori – di ricostruire l’evoluzione del patrimonio, anche illecito, dei Nizza per oltre dieci anni ed hanno consentito di accertare una notevole sproporzione tra le fonti dichiarate e i beni direttamente o indirettamente posseduti, beni che evidentemente sono stati acquistati con somme dell’associazione mafiosa e del provento della gestione delle piazze di spaccio”.

Il provvedimento di sequestro ha colpito i seguenti beni intestati ai fratelli Nizza e ai propri familiari: 14 appartamenti costituenti diverse palazzine ristrutturate elegantemente ubicate nel quartiere San Cristoforo di Catania, una villa a due elevazioni con piscina, una impresa individuale esercente l’attività di commercio di automezzi, numerosi beni mobili registrati oltre a diversi rapporti bancari.


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