CATANIA- I pensionati sono sul piede di guerra. “Tasse locali troppo alte, assenza di strategie e risposte per i più anziani, atteggiamento sprezzante nei confronti della concertazione sindacale, impatto sociale pericoloso”. La pensano così Spi Cgil, Fnp Cisl e Uilp Uil che stamattina hanno rivelato un dato che preoccupa: su 200 mila pensionati a Catania e provincia, la metà di loro percepiscono una pensione sotto i 500 euro.
Per questo parte pure nel nostro territorio la campagna sindacale (e sociale) #Nonsiamosereni, con un calendario di volantinaggi e raccolta di firme, e un hashtag piuttosto esplicativo. L’iniziativa è stata presentata stamattina nella sala Russo di via Crociferi, dai segretari generali provinciali Nicoletta Gatto (Spi Catania), Marco Lombardo (Fnp Cisl), Francesco Prezzavento (Uilp Uil) e dal segretario regionale della Fnp Cisl, Alfio Giulio.
Un fiume di cartoline firmate dai cittadini sarà dunque inviato al presidente del Consiglio, Matteo Renzi. Le richieste: c’è bisogno di lavoro, sviluppo, occupazione, tutela del reddito, un welfare pubblico e solidale, la legge sulla non autosufficienza, lotta agli sprechi e ai privilegi, la necessità di estendere la riduzione delle tasse anche ai pensionati. Perché “discriminarli è una grave ingiustizia”. Le tre sigle dei pensionati hanno deciso di intensificare le iniziative di sensibilizzazione nei confronti del Governo, che a tutt’oggi non ha dato alcuna risposta ai temi principali della piattaforma rivendicativa unitaria.
Spiega Nicoletta Gatto: “I pensionati non sono sereni per mille ragioni e per le politiche che il nostro governo sta portando avanti. A partire dall’esclusione dal bonus IRPEF. Questo è inspiegabile: i pensionati sono il maggior ammortizzatore sociale di questo Paese e contribuiscono alla sopravvivenza di figli e nipoti disoccupati con la loro misera pensione. Il presidente del Consiglio non può fare tutto da solo, è necessario che si confronti con le parti sociali”. Più dura la critica a Renzi da parte di Prezzavento: “Da un presidente giovane e di centrosinistra non ci aspettavamo che i sindacati venissero tenuti fuori dalla concertazione. Senza contare l’aumento della pressione fiscale locale, delle addizionali comunali IRPEF consolidate al massimo nei vari territori. Pressioni che gli anziani non possono permettersi. È un quadro preoccupante”. Per Marco Lombardo: “L’ intervento del Governo si è espresso con misure inique; si è preferito dare risposte agli occupati e non agli anziani. Invece noi chiediamo di non spezzare in due il Paese , di non creare differenze ingiuste e pericolose”.
E conclude Alfio Giulio: “Il Governo eviti di mettere una contro l’altra le generazioni e tenga invece conto che la popolazione da un punto di vista numerico e fisiologico è cambiato. Il numero di pensionati è altissimo e non possono ricordarsi di loro solo quando c’è da battere cassa. I pensionati, inoltre, sono anche consumatori. Per rimetterli al centro non ci vuole una politica rivendicativa, ma di attenzione e rispetto”.
Ecco il calendario delle iniziative di volantinaggio e raccolta firme: a Catania si terranno due iniziative (lunedì 12 dalle ore 9,30 davanti la sede Inps e venerdì 16 dalle ore 10, davanti la Prefettura), ad Adrano martedì 6 maggio, dalle 9,30 nel mercato rionale, a Paternò mercoledì 7 maggio dalle ore 10 nel piazzale antistante l’agenzia Inps, ad Acireale giovedì 8 dalle ore 10 nel piazzale antistante l’Inps, a Giarre venerdì 9 dalle ore 10 nel piazzale antistante l’Inps, a Mascalucia lunedì 19, dalle ore 10 nel piazzale antistante l’agenzia Inps, e a Caltagirone con due appuntamenti, il primo mercoledì 14 dalle 9,30 davanti all’Inps e il secondo sabato 17 dalle ore 10, nei pressi del mercato rionale.