"Mario Bo mi raccontò che non ne poteva più di Scarantino" - Live Sicilia

“Mario Bo mi raccontò che non ne poteva più di Scarantino”

Guido Marino, ex questore di Roma, teste nell'ambito del processo sul depistaggio delle indagini sulla strage di Via D'Amelio.
CALTANISSETTA
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CALTANISSETTA – “Mario Bo mi raccontò che non ne poteva più di Vincenzo Scarantino e non vedeva l’ora di non avere più a che fare con lui”. Lo ha detto Guido Marino, ex questore di Roma, oggi in pensione, chiamato a deporre come teste nell’ambito del processo sul depistaggio delle indagini sulla strage di Via D’Amelio.

L’avvocato Giuseppe Panepinto, legale di Bo, uno dei tre poliziotti imputati nel processo, ha chiesto a Marino di ricordare il giorno in cui – era il 26 luglio del ’95 – l’ex falso pentito Vincenzo Scarantino, che in quel momento si trovava in località protetta a San Bartolomeo a Mare, fu portato alla questura di Genova per essere interrogato.

Mario Bo, funzionario di polizia, era a capo del pool Falcone-Borsellino che era stato costituito per fare luce sulle stragi. Allora Guido Marino era a capo della Squadra Mobile di Genova. “Ricordo di aver visto dopo tanti anni il collega Mario Bo – racconta Marino – con cui sono stato qualche ora di mattina e di pomeriggio. Sapevo che era lì per questo interrogatorio e siamo stati insieme perché era parecchio che non ci vedevamo ma di questo interrogatorio non si è fatto cenno perché la cosa non mi riguardava, quindi per una banale forma di riservatezza. Non ricordo chi lo fece e non ricordo della presenza del dottore Petralia”.

“Quel giorno Bo mi sembrava abbastanza seccato di tutti i contrattempi, grattacapi e problemi che Scarantino aveva provocato, stava provocando e rischiava di provocare. – ha spiegato il teste – Quello che ricordo era un’insofferenza, un fastidio. Non voleva più avere rapporti con Scarantino e non vedeva l’ora che questi rapporti cessassero. Non ricordo però che mi riferì che avessero avuto una lite quel giorno”. (ANSA).


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