Accoglienza senzatetto, è emergenza |"Serve un dormitorio comunale" - Live Sicilia

Accoglienza senzatetto, è emergenza |”Serve un dormitorio comunale”

Il rogo del viale Africa ha riacceso i riflettori sul degrado di alcuni immobili di proprietà del Comune e sulla mancanza di servizi per chi popola baraccopoli e vive per strada.

Catania Bene Comune e Rete Antirazzista
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CATANIA – Hanno portato sul tavolo delle proposte concrete: tre locali che potrebbero ospitare un dormitorio comunale destinato ai tanti senzatetto che vivono a Catania. Perchè se lunedì scorso al rogo di viale Africa non è scappato il morto “è solo un caso”: da anni quell’immobile è rifugio di disperati stranieri e anche italiani. E allora per Catania Bene Comune e Rete Antirazzista l’amministrazione comunale deve fare in fretta e intervenire: “Noi pensiamo che in questo momento l’emergenza a Catania sia una: quella di dare accoglienza a queste persone”- afferma Matteo Iannitti durante la conferenza stampa convocata alla Stazione di Catania.

“Noi abbiamo un’amministrazione comunale che ha due colpe parallele e gravissime. La prima – incalza il componente di CbC – è quella di aver lasciato nell’abbandono degli immobili che doveva curare. In qualunque altra città d’Italia gli assessori competenti di questo degrado si sarebbero immediatamente dimessi dopo il rogo”.

Ma Iannitti torna sulla gestione dell’accoglienza. “La seconda grave responsabilità è che in quegli immobili vivono decine di senza fissa dimora Rispetto a questo dove è l’assessorato ai Servizi Sociali? – si interroga – Dove sono i fondi dei piani di zona che sono stanziati proprio per l’accoglienza dei senzatetto? In questo momento a Catania – aggiunge – l’unico servizio lo si offre per mezzo delle associazioni di volontariato, ma non si possono sostituire alle istituzioni”.

E la scelta di piazza Giovanni XXIII non è una scelta casuale: questo è il luogo dove  abitualmente si ritrovano i senzatetto. E in queste zone manca tutto a partire dai bagni. “L’amministrazione comunale deve attuare urgentemente due misure: – afferma Matteo Iannitti – il primo è il posizionamento di alcuni bagni chimici nelle zone dove i senza fissa dimora permangono per maggior tempo: stazione, corso Sicilia, viale Africa e Corso dei Martiri. Noi abbiamo fatto una precisa richiesta, il preventivo era di 3500 euro, l’assessore Villari ci ha detto che non ci sono le risorse. Una cifra irrisoria se pensiamo che per fare uno spartitraffico sono stati spesi 50 mila euro”.

Ma torniamo al dormitorio comunale. “Proprio qui nei pressi della stazione – contina Iannitti – ci sono tre spazi che potrebbero avere questo utilizzo: uno è l’area ristoro della stazione in disuso, l’ex albergo diurno della stazione e poi c’è una palazzina di due piani che è un ex deposito di batterie. Abbiamo già ottenuto informazioni dalle Ferrovie dello Stato che di fronte a una trattativa sarebbero disponibili a cedere questi locali”. Ora si attende la risposta di Villari e del sindaco Bianco.


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