"Aiutiamo le suore benedettine" |Anche in clausura arriva la crisi - Live Sicilia

“Aiutiamo le suore benedettine” |Anche in clausura arriva la crisi

Un filo di fede e umanità lega le monache che cantano in onore della Santa in via Crociferi e Eleonora Cardillo, pediatra scomparsa a cui è dedicata un'associazione.

Frame tratto da un video su youtube (Il canto delle benedettine)

CATANIA – “Aiutiamo le suore del San Benedetto”. Si tratta delle stesse religiose che il 6 mattina offrono a sant’Agata un canto che vale quanto uno dei momenti di più alta tensione religiosa dell’intera festa. Un appello e non solo. Insomma, la crisi economica si è abbattuta anche su quelle che i catanesi, in maniera assolutamente impropria, chiamano clarisse. La scuola da loro gestita è già chiusa da tempo. Si trattava, infatti, della fonte primaria di guadagno. O meglio, di lavoro. Quello dei benedettini non è un ordine mendicante. Il lavoro, appunto, assieme alla preghiera, sono addirittura nel motto di una fraternità che per secoli ha solcato il suolo e la cultura europea. Se non è un vero e proprio obbligo, quella dell’auto-sostentamento è almeno un’esigenza anche per le suore dedite dell’adorazione perpetua del Santissimo Sacramento.

Viene in soccorso delle religiose l’associazione culturale dedicata a Eleonora Cardillo, pediatra di Militello che per tantissimi anni ha operato nella città di Catania. Si tratta nello specifico di un “Progetto per la Ristrutturazione di alcuni locali della Badia superiore a fini ricettivi”. Ne ha sviluppato l’idea in maniera assolutamente gratuita il giovane architetto Fausta Caudullo: “Quella di via Crociferi è una struttura enorme. Alcune parti sono chiuse da tempo e oggi rischiano, a causa della mancata manutenzione, di diventare davvero pericolose. Il nostro scopo  è quello di ristrutturare una di queste parti e adibirla a foresteria, in perfetto ossequio alla regola benedettina e in linea con il carisma delle suore”.

A conti fatti, se l’associazione Cardillo ci mette l’idea, e le benedettine i locali, quelle che mancano sono appunto le risorse. Il progetto necessita di circa 110mila euro, divisi su due lotti funzionali ma distinti, la cui ristrutturazione vale rispettivamente 52mila per il primo e 67mila per il secondo. Tutti fondi da raccoglie attraverso attività artistiche e ricreative che saranno lanciate nei prossimi mesi attraverso i social.

Ma cos’è che lega la figura di Eleonora Cardillo alle suore di clausura di via Crociferi? È la stessa Fausta Caudullo, che è figlia della pediatra che aveva lo studio nella popolosa via Pietro Novelli, a spiegarlo: “Lei è stata un’ex allieva benedettina, e anche noi figli siamo stati educati a quello stesso spirito”. Una vicenda umana, umanissima, che il giovane architetto rievoca con dignità: “Mia madre è stata sempre una persona in prima linea, che tentava di aiutare come poteva il prossimo, spesso nel silenzio ma con grandi forze e sforzi. Noi figli non abbiamo di certo la sua stessa tempra, ma ci mettiamo almeno la volontà, le nostre capacità e competenze affinché si possa contribuire affinché alcune le buone opere, come quella delle benedettine, possano continuare a esistere”.

 


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI