Torna anche quest’anno la stagione concertistica “Concerti di Mecenate”, un appuntamento musicale ormai atteso da un pubblico consolidato negli anni, che si svolgerà nella splendida cornice della Sala della Pinacoteca delmuseo Diocesano di Catania.
La stagione, organizzata dall’associazione culturale Mecenate, XI dalla fondazione edizione, vede esibirsi artisti noti del panorama musicale internazionale ed un’offerta concertistica sempre varia e nuova. Il direttore artistico della manifestazione, il Maestro Vincenzo Pavone, ha precisato che, come ogni anno, ha voluto presentare nuove formazioni e repertori musicali. Quest’anno, infatti, la stagione vedrà tre formazioni da camera, due delle quelli inedite sul palco della stagione: quartetto con pianoforte, duo viola e pianoforte, duo clarinetto e pianoforte. Il maestro Salvatore Gitto ha dato magistralmente il via alla manifestazione lo scorso sabato 9 maggio, un suggestivo recital pianistico dal titolo “impressioni di un viaggio”.
L’essenza dell’evento
Ha scritto di tale programma il prof. Jacques Michaut Paternò: “Fra inizio e fine del cammino terrestre il viaggio è la metafora per eccellenza della nostra condizione umana. Sia esso fuga, errante movimento o perseguimento di una meta, esprime sempre un desiderio fondamentale, una sete inestinguibile, la misteriosa ri cerca di qualcosa altro che vogliamo ad ogni costo decifrare, capire, possedere. […] La musica, comunicazione tra le anime come la definisce Nietzsche, è certamente il modo di viaggiare ideale, ignora le contingenze imposte dalle lingue, le frontiere, dalla materialità dello spazio, si espande aldilà delle barriere, è totale libertà. […] Il viaggio di Salvatore Gitto s’inserisce anch’esso in questa ricerca di un inesauribile Altrove interiore. Al seguito di tanti artisti dell’ottocento come Byron o Goethe che compivano il loro pellegrinaggio dalle brumose pianure nordiche verso la luce di un meridione idealizzato dalla magnificenza antica, il giovane siciliano intraprende anche lui il suo personale pellegrinaggio di esplorazione. Però lo fa in senso contrario a quello di tanti artisti del passato, cioè parte dalle sponde luminose del Tirreno verso il mondo chiaroscuro delle foreste settentrionali. […]Salvatore Gitto dalla Sicilia sale verso la Svizzera e scopre foreste misteriose intrise di magia. Con le Waldszenen e tenero d di Schumann (1849) penetra nel mondo di una malinconia «germanica» nella quale il lirismo cupo ivaga sull’orlo della disperazione fra due abissi, quello della maledizione e quello della redenzione. Ma l’addio della scena finale (Abschied ) lascia intuire la segreta esigenza di un ritorno verso la limpidezza di un mondo non più tempestoso come può essere quello del Romanticismo tedesco ma pacato, cangiante sotto i riflessi di una luce diversa, non più minacciosa ma rassicurante. Debussy e Ravel aprono altre porte, svelano altri orizzonti che servono da legami fra nord e sud, germanità e latinità. Anche se l’Impressionismo, l’inafferrabile delicatezza di Debussy, la scintillante e contenuta eleganza di Ravel sono lontani dall’asciutta violenza della Trinacria nativa dove luce e lutto sono strettamente connessi, l’una e l’altra corrispondono ad una realtà profonda dell’immaginario dell’arti sta, sono più vicini alla sua «mediterraneità» la quale non cede mai al sortilegio delle tenebre. L’itinerario iniziatico di Ulisse si concludeva col ritorno a Itaca. Quello di Salvatore Gitto, esplorazione del suo mondo Barque sur l’océan del mago Ravel e le o segreto, si conclude anche lui col ritorno all’amata Itaca. La Voiles sponde de L’Isle joyeuse dell’incantatore Debussy lo portano sulle luminose e allegre , la Sua isola, il Suo sogno”.
I successivi appuntamenti
I successivi concerti, come detto, si faranno carico di intenti profondi narrativi ed istruttuvi che mirano a valicare i meri confini della fruibilità di un evento musicale fine a se stesso. Il 9 giugno si esibirà il quartetto composto dai maestri Francesco Mriabella al pianoforte, Teresa Lombardo al violino, Clelia Lavenia alla viola e Jasha Parisi al violoncello, con un monumentale programma dedicato a due grandi maestri delle musica “assoluta”, W. A. Mozart e J. Brahms, rispettivamente il Quartetto in sol min k478 ed il Quartetto sol min op.25. L’eleganza e l’estetica la faranno da padrone nel mostrare la grande maestria dei compositori middle europei. Il 17 settembre sarà la volta del duo viola e pianoforte Cristian Musio e Gabriele De Carlo presenteranno un programma monografico dedicato alla compositrice inglese Rebecca Clarke, formazione inedita di palco di tale stagione. Il 15 ottobre sarà la volta del“ Duo Mistral” Antonio Puglia al clarinetto e Mariano Meloni, pianoforte, con un programma dal titolo “Tra Swing Jazz e Klezmer”, un percorso sonoro tra timbriche, melodie e armonia di questo tre stili che affascinano da sempre il breve pubblico di tutto il mondo. Conclude la stagione la pianista Luana Struppa, un recital dedicato a 100 di repertorio dal primo ‘800 ai primi ‘900, protagonisti i grandi compositi di che hanno segnato un’epoca F. Chopin, F. Liszt, C. Debussy.
Dopo il successo di pubblico e critica del primo concerto, il direttore artistico, maestro Vincenzo Pavone, è più che certo, visto l’indiscusso valore artistico dei vari musicisti ed il contenuto dei programmi presentati, che questa possa essere una delle migliori stagioni mai realizzate dalla propria associazione.