"Allarme, tensioni e pressioni| Il processo Fragalà va trasferito" - Live Sicilia

“Allarme, tensioni e pressioni| Il processo Fragalà va trasferito”

L'avvocato Enzo Fragalà

Il difensore di uno dei presunti assassini del penalista chiede di spostare il dibattimento.

PALERMO – “Non c’è la serenità ambientale per celebrare un giusto processo”, sostiene il legale di uno degli imputati del processo per l’omicidio dell’avvocato Enzo Fragalà.

L'avvocato Giovanni Castronovo

L’avvocato Giovanni Castronovo, difensore di Antonino Abbate, chiede la rimessione e cioè che il dibattimento sia celebrato lontano da Palermo. La Corte d’assise girerà la richiesta alla Cassazione, cui spetta l’ultima parola. Castronovo parla di “condizionamento ambientale al quale sono sottoposti giudici, parti, difensori, testimoni, e che impedisce di celebrare i dibattimenti secondo i canoni fisiologici di una serena e libera dialettica processuale”.

Il riferimento è “alla campagna di stampa” con la quale, secondo il legale, sarebbero già stati individuati negli imputati i colpevoli del delitto del penalista barbaramente assassinato a colpi di bastone. “Nel caso di specie la condizione di costante allarme e tensione, oltre che dalla campagna di stampa, la quale ne costituisce il veicolo – aggiunge – è alimentata da dichiarazioni pronunciate in pubblico, ed in occasioni istituzionali, da parte di rappresentanti di avvocatura e politica: situazioni tutte estranee alla dialettica processuale, ma strettamente legate al luogo ove si svolge il processo, che creano un clima di forte suggestione. Tale contesto, che testimonia e rafforza l’esasperata ostilità e la conseguente mancanza di serenità di giudizio in capo all’organo giudicante”.

Nei giorni seguenti ai nuovi arresti si è aperto un dibattito duro all’interno della classe forense palermitana. C’è chi non ritiene opportuno che un avvocato difenda i presunti assassini di un collega e chi, invece, sostiene che vada, sempre e comunque, garantito il diritto di difesa”.

Gli imputati sono Francesco Arcuri, Antonino Siragusa, Salvatore Ingrassia, Antonino Abbate, Paolo Cocco e Francesco Castronovo. La svolta nell’inchiesta sul delitto arrivò grazie alla dichiarazioni del pentito Francesco Chiarello, che ha fatto ai magistrati i nomi degli imputati.

In attesa della decisione della Cassazione il processo andrà avanti. Stamani il Comune ha chiesto di costituirsi parte civile. Lo hanno già fatto la moglie, i figli e la sorella dell’avvocato Fragalà, il Consiglio nazionale forense, il Consiglio dell’ordine degli avvocati Palermo, la Camera penale di Palermo e l’associazione Caponnetto.


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