Allende incanta Catania |"Migranti scappano dalle guerre" - Live Sicilia

Allende incanta Catania |”Migranti scappano dalle guerre”

L'anteprima della kermesse letteraria si è svolta ieri sera al teatro Greco Romano di Catania.

Anteprima Taobuk
di
3 min di lettura

CATANIA – Fra gli applausi e il calore del pubblico che affollava per la speciale occasione il teatro Greco di Catania, Isabel Allende, la celebre autrice cilena è stata ieri sera insignita del Premio Sicilia nell’ambito dell’anteprima di TaoBuk-Taormina Book Festival, la manifestazione fondata e diretta da Antonella Ferrara, e accreditata tra le più importanti kermesse letterarie, non solo in Italia. A consegnarle l’onorificenza è stato Anthony Barbagallo, assessore regionale al Turismo, Sport e spettacolo della Regione Siciliana.

Isabel Allende è stata, davvero, la protagonista assoluta della serata interamente dedicata alle sue opere e alla sua vita. L’autrice si è generosamente concessa con uno lungo speech in cui ha raccontato al pubblico, seduto nella pietra millenaria del teatro antico, la sua esistenza così fortemente improntata sugli ideali di democrazia e libertà. In particolare, Allende nella sua riflessione intitolata “Madri e figlie. Il coraggio delle donne attraverso le generazioni”, ha sviscerato i rapporti e le relazioni di discendenza e ascendenza femminile vissuti in prima persona con la nonna Isabel, poi con la madre, Panchita, e infine con la figlia Paula, prematuramente scomparsa. È stata proprio la nonna Isabel, una medium chiaroveggente, ad averle ispirato il personaggio di Clara del suo primo romanzo. Mentre la casa dei nonni in cui trascorse la sua infanzia, e dove si trasferirono poco dopo che il padre abbandonò sua madre, è la Casa degli Spiriti, uno dei romanzi più conosciuti al mondo di Allende.

“Mia madre non era felice e io non volevo essere come lei, bensì come il nonno forte e libero. Volevo proteggere mia madre perché non dovesse dipendere da nessun altro se non da me”. Allende ha raccontato del rapporto epistolare avuto con la madre dalla quale dovette staccarsi quando ancora era piccola per tornare assieme ai suoi fratelli nel suo paese in Cile dal Libano, mentre la madre seguì il suo nuovo compagno in Turchia. “Il segreto del nostro rapporto – ha continuato Allende – è affetto incondizionato, accettazione reciproca, (rispetto per la libertà) e senso dell’umorismo. E come ho fatto io con mia figlia Paula e mio figlio Nicolás. L’umorismo è fondamentale. Nei momenti più tragici, quando abbiamo avuto conflitti o abbiamo dovuto affrontare separazioni, l’esilio, la povertà, divorzi e lutti, l’ironia e il sorriso ci hanno salvati”.

Il realismo magico è la costante di numerosi suoi romanzi. “Sono accusata di ricorrervi per compiacere i lettori. Ma non è un trucco. Scrivo come vivo. Come sento. Come m’insegnò mia nonna, accetto che il mondo sia misterioso, mantenendomi aperte a quelle dimensioni misteriose che tutti sperimentiamo sotto forma di coincidenze inspiegabili”. A spezzarle il cuore la morte della figlia Paula, affetta da una brutta malattia. “La catena femminile di madri e figlie che ha caratterizzato la mia famiglia non si è interrotta con Paula, perché prosegue nelle mie nipoti e perché la morte è un inciampo, ma non un ostacolo per la comunicazione e l’amore”.

Poco dopo il lungo discorso autobiografico – preceduto dalle musiche eseguite dal vivo dal Bellini String Quartet – l’autrice è stata intervistata dalla giornalista del “Corriere della Sera”, Alessandra Coppola, mentre le letture erano affidate all’attrice catanese Donatella Finocchiaro. Tra gli argomenti affrontati non è mancato quello dei migranti su cui Allende ha le idee chiare. “Credo che non si diventi migrante per il piacere di farlo, ma perché si scappa dalla guerra o dalla povertà. Il problema non si risolve alzando i muri come vuole fare Trump – Allende oramai da circa trent’anni vive in California – ma intervenendo alla radice del problema, ovvero nella causa che porta i migranti a scappare”.

L’anfiteatro catanese, trasformato per l’occasione in palcoscenico pronto ad accogliere il cartellone estivo del Teatro Massimo Bellini di Catania e le commedie del teatro Stabile, sembra aver superato più che bene la prova di ieri sera. Certo non è mancato qualche attimo di confusione, specie al termine dello spettacolo quando gli spettatori giunti all’uscita hanno trovato chiuso il cancello del retro, poi aperto da uno degli addetti.

L’incontro con la Allende ha rappresentato l’anteprima della settima edizione di Taobuk, che si svolgerà a Taormina dal 24 al 28 giugno e incentrato quest’anno sul tema “Padri e figli”.

 


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI