Ambulanti, la ricetta di Russo: | "La soluzione è il dialogo" - Live Sicilia

Ambulanti, la ricetta di Russo: | “La soluzione è il dialogo”

In un post su Facebook, Pippo Russo, suggerisce una soluzione al problema dei venditori ambulanti che in assenza della polizia municipale colonizzano il centro della città: "Un incontro tra il Comune e i venditori itineranti per conciliare le esigenze di tutti".

L'ex coordinatore di Idv
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PALERMO – Mettere tutti attorno a un tavolo per trovare una soluzione alle esigenze di venditori ambulanti e Comune di Palermo. La proposta arriva dall’ex coordinatore di Idv, ora del Mov139, in un post sulla propria pagina Facebook. “Via Tuggero Settomo – scrive Russo sul popolare social network – è invasa dagli ambulanti, specie dopo le 20. Si, perchè fino a quell’ora il cosiddetto salotto della città da un po’ è presidiato da pattuglie della Polizia Municipale. Appena i caschi bianchi vanno via il territorio è nuovamente preso d’assalto, “tappezzato” di bancarelle e di lenzuoli per terra. Stesso discorso possiamo fare per via Cavour. Si può continuare così? Penso proprio di no. Quale potrebbe essere una possibile soluzione a monte che vada oltre l’aspetto repressivo, poco efficace seppure necessario, a valle? Un suggerimento – continua Russo -. Invece della scena solita degli ambulanti in fuga quando arrivano le Forze dell’Ordine, salvo poi vederli ritornare appena cessato l’allarme, io m’immagino un’altra scena. Seduti attorno ad un tavolo gli ambulanti e l’Amministrazione comunale; l’Amministrazione dice agli ambulanti: ‘Signori, voi avete bisogno di lavorare, noi abbiamo il dovere di tutelare il decoro urbano, il rispetto delle regole sul commercio ambulante, quindi niente abusivi, e di qualsiasi altra norma che riguarda l’igiene pubblica e l’ordine pubblico. Diteci come, secondo voi, possiamo conciliare le vostre esigenze particolari con il prioritario interesse collettivo. Quali sono le vostre proposte?’ Il Comune in quella sede dovrebbe già avere idee sue ovviamente. In buona sostanza, forse la via del dialogo e della responsabilizzazione, il fare sentire gli ambulanti, extracomunitari o meno è lo stesso, parte di una comunità con diritti ma anche con doveri, potrebbe essere l’inizio di un cambiamento dei comportamenti”.


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