PALERMO. La Gesip è sempre più in crisi, i suoi dipendenti occupano la Cala e rischiano di mandare a monte quattro matrimoni, due programmati nella chiesa di Santa Maria della Catena e due nella chiesa di fronte, San Giovanni dei Napoletani. In particolare, vittime dei blocchi dei lavoratori della partecipata Giuseppe e Angela, due fidanzati dall’accento nordico che sono tornati a Palermo per sposarsi nella chiesa della Catena, proprio alla Cala, proprio durante la protesta sfociata nel blocco del traffico.
E proprio nel traffico sono rimasti bloccati gli sposi, mentre nella chiesa, tutta addobbata per l’evento, i parenti aspettavano con impazienza e il sacerdote si preoccupava per il matrimonio che si sarebbe dovuto tenere subito dopo il loro. “Avevamo organizzato tutto con cura – racconta Danilo, il nipote dello sposo – il matrimonio lo avevamo programmato un anno fa, ma evidentemente abbiamo scelto il giorno sbagliato”. Anche il matrimonio successivo è iniziato in ritardo, così come le due cerimonie nella chiesa di fronte. I due sposi, tuttavia, preferiscono scherzarci su.
“Non conosco le ragioni della Gesip – dice Giuseppe – speriamo di aver contribuito ad una lotta giusta, anche se, organizzandosi meglio, magari avrebbero evitato di mettere a rischio il nostro matrimonio”. Ben più duro, invece, il sacerdote che ha celebrato le nozze, che durante l’omelia del matrimonio seguente non ha risparmiato critiche ai lavoratori in protesta e a chi ha costituito la partecipata beneficiando poi del bacino dei voti scaturitone. Tutti i matrimoni sono stati comunque celebrati e le quattro coppie hanno pronunciato il fatidico sì.
Ma gli uffici regionali, tipo assessorati, continuano a lavorare ?
Nei bar, negli uffici regionali, anche senza il ricevimento pubblico, ci sono migliaia di dipendenti.
Questi sono esenti di coronavirus?
Forse per il 19?
Speriamo di non arrivare al 20
Ma i matrimoni civili sono diventate funzioni religiose?
niente matrimoni religiosi, niente funerali in chiesa, però le messe domenicali e non non sono proibite.