Anche i Regionali piangono: | "Senza stipendi come faremo?" - Live Sicilia

Anche i Regionali piangono: | “Senza stipendi come faremo?”

Tutti li considerano dei privilegiati, ma loro, tra i ritardi degli stipendi e la crisi, la raccontano diversamente. I dipendenti regionali finiscono nella bufera per l'impugnativa della finanziaria. Crocetta all'Ansa: "Stipendi entro i primi dieci giorni di febbraio".

PALERMO- “Basta considerarci dei privilegiati, spesso non riusciamo neppure ad arrivare a fine mese”. L’urlo è quello dei tanti dipendenti regionali che, al momento, si trovano in difficoltà a causa dei ritardi negli stipendi, provocati dalla scure del commissario dello Stato sulla Finanziaria. E’ una tensione palpabile. Basta compiere un piccolo sondaggio per avvertirla e incontrare molti che danno sfogo al malessere, qualcuno con nome e cognome, qualcun altro no.

“Tra mercoledì e venerdì, secondo quanto si vocifera – fanno sapere dalla Funzione pubblica – il bilancio verrà pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale. Poi, se tutto va bene, passeranno almeno otto giorni prima che gli accrediti giungano in banca”. “Un ritardo mai visto prima – prosegue un interlocutore anonimo – che provoca allarmismi e dissidi”. E in effetti si respira tensione mista a rabbia, con i lavoratori che in preda all’agitazione non sembrano più tollerare “luoghi comuni e malelingue – dice Roberto Michelucci, dipendente del dipartimento Lavoro -. Negli anni la stoccata al regionale è divenuta prassi ordinaria. Si continua a parlare di benefici, concessioni, favori, ma la realtà dei fatti è di tutt’altra natura. Siamo persone normali con mutui sulle spalle, bollette e affitti da pagare e, dirò di più, in questo momento di crisi non riusciamo ad arrivare neppure alla terza settimana del mese”.

I lavoratori chiamano in causa l’impugnativa della finanziaria che di fatto ha aggravato le situazioni familiari, mettendo a dura prova le loro tasche. “Abbiamo intere famiglie da sostenere – prosegue Michelucci -. Un ritardo del genere, specialmente a inizio anno e con tutta una serie di impegni finanziari a cui far fronte, rasenta la scorrettezza e la disonestà. I signori che siedono sulle poltrone del potere – attacca – si rendono conto del danno che stanno arrecando ai tanti impiegati onesti che non sanno più cosa portare in tavola?”. A destare l’ira dei dipendenti regionali – secondo quanto denunciano – è anche il blocco dei contratti con il mancato adeguamento al costo della vita a partire dal 2007. “I lavoratori alle dipendenze della Regione Siciliana – conclude Michelucci – sono rimasti indietro dal punto di vista dell’adeguamento contrattuale, un’indecenza tutta italiana. A coloro che hanno da ridire faccio una proposta: andate a prendere i nostri contratti e confrontateli con tutto ciò che è stato fatto nel nostro Paese in questi anni. Rimarrete di stucco”.

La macchina regionale contiene vari livelli al suo interno. “Percepisco 1.300 euro al mese – racconta Marilina Pizzo, del dipartimento ai Beni culturali – e voglio dirlo e metterlo per iscritto. Sono stata assunta nove anni fa tramite un concorso per dirigenti ma, nei fatti, sono stata inquadrata come funzionario, partendo dalla qualifica più bassa. Bene, dopo tutto questo tempo nulla è cambiato – prosegue – e il mio stipendio, chi ha figli a carico lo sa bene, non è sufficiente a coprire tutte le spese. Non so più come fare tra mutui, prestiti, bollette e via dicendo … Eppure siamo considerati una ‘casta’ solo per il fatto di avere un lavoro. Non si può generalizzare”. Ritardi e luoghi comune a parte, i lavoratori concordano su un punto: gli stipendi non dovrebbero essere legati all’approvazione della finanziaria. “Sono cifre dovute – dice ancora la Pizzo – eppure ogni anno dobbiamo stare con la paura e l’ansia di non farcela”.

“Penso che questo risultato sia sintomatico – dice a Livesicilia Paolo Montera, segretario regionale di categoria della Cisl Fp – ed evidenzi un chiaro segnale di rifiuto da parte del governatore Crocetta di sedersi attorno a un tavolo con le parti sociali. La proroga per i precari è passata proprio perché questo dialogo, richiesto a gran voce da sindacati e lavoratori, è avvenuto a più riprese. Diciamo le cose come stanno. Se la volontà c’è, il risultato a casa si porta, viceversa accade quello che è sotto gli occhi di tutti. E poi, lasciatemi dire, il mito del dipendente regionale fannullone va sfatato così come va riformato l’intero complesso, con la negoziazione di un sistema premiale per i dipendenti”.

*Aggiornamento ore 17:45
Dipendenti e pensionati della Regione siciliana, una platea di 30 mila persone, dovrebbero ricevere lo stipendio entro i primi dieci giorni di febbraio. Il governatore della Sicilia, Rosario Crocetta, dice all’ANSA che “il bilancio sarà pubblicato in Gazzetta ufficiale mercoledì prossimo”, poi agli uffici occorrerà qualche altro giorno per il pagamento elettronico degli stipendi. “Capisco che quanto accaduto possa creare qualche problema ai padri di famiglia che hanno un mutuo da pagare – afferma il governatore Crocetta – ma la situazione dei dipendenti della Regione è meno grave rispetto all’emergenza sociale che stiamo affrontando a causa del blocco della spesa in finanziaria, ci sono 26 mila persone che rischiano il licenziamento e altre 21 mila di imprese private in bilico perché senza una soluzione si bloccano le aree industriali, con 2.400 aziende che dovranno fermarsi. E’ un dramma”.


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