“La vittoria di Fabrizio Ferrandelli, unitamente all’elevatissimo profilo simbolico e politico di Rita Borsellino, da sempre maestra di democrazia, non consente a nessuno di porre ostacoli alle ulteriori fasi del processo di liberazione di Palermo dal regime di malaffare e disamministrazione creato dal centrodestra di Cammarata”. Lo dice Giuseppe Arnone (Pd) candidato a sindaco di Agrigento e sostenitore di Fabrizio Ferrandelli: “Il risultato di queste ore, al quale rivendico di avere, a viso aperto, contribuito – dice Arnone -, non consente a nessuno, neanche a Leoluca Orlando, di alimentare confusioni e discredito. Non mi stanco mai di ricordare a Leoluca Orlando che talvolta si lancia in affermazioni in libertà di cui poi deve pentirsi, mortificando anche quei tanti di noi che lo individuano sempre quale un punto di riferimento positivo nella storia siciliana degli ultimi venti anni”.
Per Arnone “le parole di Orlando sulla vittoria di Ferrandelli richiamano molto le sue infauste dichiarazioni, gratuite, ingiustificate e altamente denigratorie, contro Giovanni Falcone quando Falcone andò a Roma a collaborare con il ministro Martelli, rendendo la lotta alla mafia molto più incisiva. Oggi è venuta l’ora dell’unità, della chiarezza, dei programmi e dei progetti. Basta con le inutili polemiche. Ed è anche il caso che Giuseppe Lupo prenda atto della sua palese incompatibilità a ricoprire la carica di segretario del Pd siciliano, come dimostrano senza dubbio alcuno innanzi tutto le sconcertanti vicende agrigentine, ove i nuovi amici di Lupo, Capodicasa e compagni, vogliono incredibilmente allearsi non solo e non tanto con l’Mpa (e questo sarebbe comunque accettabile e comprensibile), ma soprattutto con quei candidati che stanno pure al centro dell’appoggio proposto dal Pdl di Angelino Alfano”.
