Arrestato a Pozzallo Aldo Gionta| Il boss in partenza per Malta - Live Sicilia

Arrestato a Pozzallo Aldo Gionta| Il boss in partenza per Malta

Il boss Aldo Gionta

Il super boss era ricercato dal maggio scorso per associazione mafiosa. Il figlio di Valentino Gionta, capo clan della famiglia di Torre Annunziata, è stato arrestato mentre si imbarcava in un aliscafo diretto a Malta fingendosi un semplice turista, a volte si travestiva da donna.

POZZALLO (RAGUSA) – Il boss della camorra Aldo Gionta, ricercato dal maggio scorso per associazione mafiosa, è stato fermato da carabinieri a Pozzallo, nel Ragusano. L’uomo (figlio di Valentino, capo del clan di Torre Annunziata) è stato bloccato mentre si imbarcava su un aliscafo diretto a Malta.

Aldo Gionta era destinatario di un provvedimento di fermo emesso dalla Dda della Procura di Napoli per associazione mafiosa. Il presunto boss è stato catturato da carabinieri del comando provinciale di Ragusa e della compagnia di Torre Annunziata. Secondo gli investigatori stava cercando di fuggire all’estero: è stato infatti individuato e fermato nel porto di Pozzallo mentre stava per imbarcarsi su un aliscafo diretto a Malta. Era in compagnia di tre persone, un uomo e due donne, la cui posizione è al vaglio degli investigatori. Dopo la notifica del provvedimento di fermo Aldo Gionta sarà trasferito nel carcere di Ragusa.

Aldo Gionta, 42 anni, è reggente del clan camorristico partenopeo dei Gionta di Torre Annunziata (Na), ed è figlio del più noto Valentino Gionta, storico boss e fondatore del clan, attualmente detenuto al 41-bis. Il blitz dei militari dell’Arma di Modica e Torre Annunziata è avvenuto alle 20:10 di sabato 16 all’imbarco dell’aliscafo per Malta. Militari in borghese, mimetizzati tra la folla, hanno atteso che Gionta passasse il controllo dei biglietti e lo hanno bloccato insieme a due donne e un uomo. Gionta è accusato di associazione per delinquere di tipo mafioso ed era ricercato da giugno scorso per un provvedimento di fermo della Direzione distrettuale antimafia di Napoli. I Gionta erano stati negli anni Ottanta alleati a clan di Cosa Nostra operanti in provincia di Palermo e avevano combattuto, alleati dei Nuvoletta, contro la NCO di Raffaele Cutolo. Non è noto al momento se Gionta si sarebbe fermato a Malta o se aveva intenzione di proseguire verso qualche paese nordafricano.

Sono stati arrestati per favoreggiamento personale da carabinieri di Modica i tre amici, due donne e un uomo, trovati assieme al boss della Camorra Aldo Gionta catturato nel porto di Pozzallo (Ragusa). Il provvedimento è stato emesso dal sostituto procuratore di Ragusa, Angela Messina.

Aldo Gionta, catturato dai carabinieri del nucleo investigativo di Torre Annunziata (Napoli) e dei colleghi della compagnia di Modica (Ragusa) mentre tentava di imbarcarsi a Pozzallo, in Sicilia, per l’isola di Malta, era sfuggito lo scorso 5 giugno a un blitz delle forze dell’ordine che portò alla cattura di 10 suoi complici. Ieri sera è stato individuato a bordo di un’auto nell’area portuale di Pozzallo. Il boss era in possesso di una carta d’identità falsa, 1.000 euro in denaro contante ed era accompagnato da tre persone incensurate, un 23enne ed una 32enne di Torre Annunziata ed una 38enne di Sant’Antonio Abate, nel Napoletano. Dalle indagini dei militari dell’arma è emerso che Gionta, durante i suoi spostamenti, si camuffava con occhiali da vista e parrucche, arrivando anche a travestirsi da donna, per eludere i controlli delle forze dell’ordine. Aldo Gionta è stato condotto al carcere di Siracusa mentre gli altri 3 sono in attesa di rito direttissimo.

Il ministro dell’Interno, Angelino Alfano, si è complimentato con il Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri, Leonardo Gallitelli, per l’arresto del boss Aldo Gionta, capo dell’omonimo clan di Torre Annunziata, eseguito a Pozzallo dai Carabinieri del Comando Provinciale di Ragusa e della Compagnia di Torre Annunziata. Era ricercato – su mandato della DDA della Procura di Napoli – per associazione di tipo mafioso. “Si tratta dell’ennesimo segnale – afferma il ministro Alfano – che lo Stato dà al territorio a garanzia e a tutela dei cittadini onesti. Chi delinque non può mai farla franca e, alla fine, viene sempre individuato e assicurato alla giustizia. Un ringraziamento particolare, dunque, a coloro che, senza sosta e con professionalità e determinazione, lavorano per la legalità e per la sicurezza dei cittadini”.

Sono accusati di favoreggiamento personale Giuseppe Lombardo, 23 anni, di Torre Annunziata, Giovanna Ferraro, 33 anni, di Castellammare di Stabia e Livia Verdoliva, 38 anni, di San’Antonio Abate: i tre, arrestati ieri, si trovavano col boss della camorra Aldo Gionta, finito in manette sabato sera nel porto di Pozzallo (Ragusa) mentre stava imbarcandosi sul catamarano per Malta. Inizialmente l’uomo, rinchiuso nel carcere di Ragusa, ha negato di conoscere Aldo Gionta, che dal canto suo viaggiava con una carta d’identità falsa. Le due donne sono state trasferite nel carcere Lanza di Catania.

(Fonte ANSA)


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