"Visite in nero e a prezzi stracciati" | ll medico non risponde al giudice - Live Sicilia

“Visite in nero e a prezzi stracciati” | ll medico non risponde al giudice

Giuseppe Arcoleo, pneumologo dell'ospedale Cervello, si avvale della facoltà di non rispondere. Si dice pronto a chiarire tutto, ma solo dopo che avrà letto le accuse che gli vengono mosse.

Palermo - il blitz al Cervello
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PALERMO – Giuseppe Arcoleo si avvale della facoltà di non rispondere. Si dice pronto a chiarire tutto, ma solo dopo che avrà letto le accuse che gli vengono mosse. Il medico del Cervello sarebbe apparso frastornato. Quasi impaurito davanti al Giudice per le indagini preliminari Fernando Sestito che entro domani mattina deciderà se e quale misura cautelare applicare allo pneumologo finito ai domiciliari per truffa e peculato. Stessa sorte è toccata alla caposala del reparto di Pneumologia I, Concetta Conte.

Sono stati arrestati ieri pomeriggio dai finanzieri del Gruppo di Palermo in flagranza di reato. Secondo gli investigatori, si stavano divedendo l’incasso giornaliero, circa 400 euro. Frutto di visite eseguite “violando le regole dell’attività intramoenia”. Una cosa è certa: i medici che scelgono di esercitare l’attività professionale usufruendo dei locali e delle attrezzature pubbliche devono farlo fuori dai turni ospedalieri e non possono intascare direttamente il denaro. I soldi devono essere versati all’azienda che poi liquida una parte del compenso ai medici. Circa il 50 per cento.

L’inchiesta è partita due mesi fa, quando sono giunte alcune segnalazioni al 117. Qualche cliente “stanco” di non ottenere la ricevuta fiscale avrebbe deciso di rivolgersi ai finanzieri. E sono partiti i controlli culminati nell’arresto di ieri. Dalle indagini, coordinate dal procuratore aggiunto Leonardo Agueci e dal sostituto Luca Battinieri, sarebbe emerso pure il tariffario applicato dal medico: ottanta euro per una visita contro i 140 stabiliti dall’azienda sanitaria. Una tariffa vantaggiosa che avrebbe attirato parecchi clienti stando alle parole dei finanzieri, secondo cui sarebbe stata creata una “struttura alternativa” a quella ospedaliera.

Quando le fiamme gialle hanno fatto irruzione in ospedale, Arcoleo e la Conte non hanno proferito parola alcuna. Chi conosce il medico si dice sorpreso per ciò che gli viene contestato. Ne parlano come di un professionista che fa della medicina una missione, pronto a farsi in quattro per i pazienti e molto impegnato nel volontariato.

I suoi legali, gli avvocati Ninni Reina e Giuseppe Galliano, preferiscono non replicare sia perché non sono a conoscenza degli atti sia per rispetto nei confronti del giudice. La partita, però, si giocherà sulla necessità delle esigenze cautelari.

 


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