PALERMO – Questa mattina il boss Matteo Messina Denaro, latitante da trent’anni, è finito in manette. Il boss stava entrando a la clinica La Maddalena per alcune cure, lì ad attenderlo ha trovato i carabinieri del Ros che gli hanno messo le manette e lo hanno condotto in carcere in una località segreta.
Nel primo pomeriggio, durante una conferenza stampa tenutasi alla Caserma Dalla Chiesa le forze dell’ordine hanno raccontato i particolare di questa operazione. Alla conferenza stampa ha partecipato Vincenzo Agostino, padre di Antonino Agostino, poliziotto ucciso insieme alla moglie Ida Castelluccio, sposata appena un mese prima e incinta di due mesi.
Vincenzo Agostino al termine della conferenza stampa ha dichiarato: “Hanno finalmente preso Messina Denaro, ma era solo lui a fare queste stragi? – si chiede il padre del poliziotto ucciso – Se Roma non si sveglia noi qui non abbiamo fatto nulla. Possono prendere mille Messina Denaro, ma chi sono i veri esecutori? Se prima non prendono i mandanti voi ragazzi – ha continuato Agostino rivolgendosi ai ragazzi che erano presenti con dei cartelloni all’esterno della Caserma Dalla Chiesa – non vedrete mai luce, ve lo dico sinceramente. Io ho la mia età e mi dispiace lasciare una Sicilia così sporca che ancora noi familiari non sappiamo perché ci hanno ucciso i cari“.
Tra i presenti all’esterno della Caserma anche Addio Pizzo Travel con Dario Riccobono: “Oggi è una giornata di festa arrivata con tanto ritardo. Matteo Messina Denaro è stato preso a Palermo, segno che dopo trent’anni di latitanza godeva di protezione ad altissimo livello. Oggi – spiega Riccobono – festeggiamo la vittoria dopo un grande impegno da parte delle forze dell’ordine e della Magistratura, registriamo l’assenza della politica. Nessuno si sogni di togliere l’ergastolo ostativo, l’unica speranza che abbiamo di sentire Matteo Messina Denaro o Graviano quello che sanno su una stagione di trent’anni fa, quelle delle stragi, su cui ci sono ancora troppi misteri. Noi – ha concluso Riccobono – siamo qui per dire grazie e per chiedere verità e giustizia su quella stagione“. Palermo non è più quella di trent’anni fa, sono stati fatti passi avanti, i commercianti denunciano. Però, se ancora, dopo trent’anni non parliamo di vittoria sulla mafia vuol dire che c’ancora da tanto da fare e nessuno può tirare i remi in barca“.