Ars, l'aula dà il via libera all'esercizio provvisorio - Live Sicilia

Ars, l’aula dà il via libera all’esercizio provvisorio

Sala d'Ercole tornerà a riunirsi dopo l'elezione del Capo dello Stato.

PALERMO – Via libera all’esercizio provvisorio per quattro mesi: 34 voti in aula.  La Regione sopravvivrà fino ad aprile, insomma. L’Ars tornerà a riunirsi dopo l’elezione del Capo dello Stato, giusto il tempo per fare fermentare tutto quello che si muove nella maggioranza di governo. 

Lupo boccia l’esecutivo

Musumeci non si presenta in aula scatenando l’ira delle opposizioni che esprimono in sede di votazione il loro voto contrario da leggere come una bocciatura all’intera esperienza dell’esecutivo. “Abbiamo votato contro l’esercizio provvisorio di un governo provvisorio, che si contraddistingue per precarietà politica ed incertezza finanziaria”, dice con nettezza il capogruppo dem, Giuseppe Lupo a margine della seduta. In mattinata i lavori vanno a rilento: dopo un’ora e mezzo di dibattito acceso in aula, l’Ars approva il primo articolo del disegno di legge di autorizzazione dell’esercizio provvisorio. La maggioranza tiene e supera l’insidia del voto segreto su un emendamento del Pd che chiede di portare da 4 a 2 mesi l’esercizio provvisorio. Poi la sospensione su suggerimento del presidente dell’assemblea Gianfranco Miccichè per rivedere la norma (articolo2) che contiene deroghe alla limitazione per dodicesimi “perché voglio evitare impugnative da parte dello Stato”. Un modo per calmare le acque ed evitare lo scontro. L’accordo si chiude e si torna in aula.

Via libera all’esercizio provvisorio: le reazioni

 Di articolo in articolo arriva l’approvazione dell’esercizio provvisorio. Nessuna sorpresa, nessun bookmaker avrebbe scommesso il contrario. “Sono contento che finalmente si sia posta la parola fine a questo lungo romanzo. Approvare l’esercizio provvisorio era un atto dovuto rispetto al quale grandi attese si erano create all’esterno del palazzo. Ex Pip, Asu, personale regionale, consorzi di bonifica, allevatori, operatori dell’arte, della cultura e del turismo, talassemici. Tutte categorie in attesa di una risposta e che non potevano continuare a subire le lungaggini di palazzo”, commenta il leghista Figuccia. Per il Movimento Cinquestelle l’approvazione dell’esercizio provvisorio va inteso come “certificazione piuttosto che soluzione di tutti i mali”. Questo il commento al vetriolo che fa il giro dell’aula di Sala D’Ercole.  “Il nostro voto contrario all’esercizio provvisorio, al di là del mero documento contabile, vuole esprimere il dissenso netto e la totale disapprovazione verso l’operato dell’esecutivo, che giudichiamo fallimentare”. Lo dichiara, al termine della seduta d’Aula di oggi, il capogruppo M5S all’Ars, Nuccio Di Paola. “Il presidente Musumeci – prosegue – al quale come abbiamo visto soprattutto in questi giorni è mancata l’umiltà ma non certo l’orgoglio, ha perso credibilità e ha stracciato quella dei suoi assessori. Sta cercando di ricucire gli strappi andando a mendicare attenzioni da parte dei big della sua presunta maggioranza. Tuttavia, non era necessario aggiungere queste scene impietose ad anni di agonia del governo, cronicamente sprovvisto di numeri in Parlamento (dove è stato quasi sempre assente), e incapace di una visione e di una programmazione per il futuro dei siciliani. I risultati, lo ribadiamo, sono sotto gli occhi di tutti: si è navigato a vista e male, con una Regione che in cinque anni di gestione Musumeci-Armao non ha mai avuto un bilancio approvato entro il 31 dicembre, una crisi pandemica gestita all’insegna dell’assoluta improvvisazione, nessun risultato concreto per dare sollievo all’emergenza economica che attanaglia la nostra terra di Sicilia e adesso persino una crisi politica, che esplode nel peggiore dei modi. L’esercizio provvisorio non modificherà le sorti nefaste di questa esperienza di governo, ormai agli sgoccioli e che speriamo non causi ulteriori, vistosi danni per i siciliani”, conclude Di Paola. Insomma, la maggioranza mette al riparo il risultato, ma le acque rimangono agitate mentre l’opposizione gongola. Ma per ogni previsione di sorta bisognerà attendere ancora.


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