Ars, oggi si "recupera" il Consolidato ma suona l'allarme per il governo - Live Sicilia

Ars, oggi si “recupera” il Consolidato ma suona l’allarme per il governo

I mal di pancia nella maggioranza e la Finanziaria all'orizzonte

PALERMO – Il ko del governo sul bilancio consolidato 2022 della Regione fa scattare l’allarme rosso sulla Finanziaria. Il testo della manovra è già approdato nelle commissioni di merito ma il 28 a 28 con il quale Sala d’Ercole ha stoppato l’Ordine del giorno agganciato al documento che fotografa lo stato dei conti della Regione e delle sue Partecipate rappresenta un forte campanello d’allarme in ottica legge di stabilità. Il governo punta all’approvazione della Finanziaria entro il 31 dicembre ma sono diversi i segnali di un clima mutato rispetto a quello che ha accompagnato l’approvazione della manovrina di assestamento.

Pioggia di emendamenti sulla Finanziaria

Soltanto in commissione Affari istituzionali gli emendamenti alla Finanziaria presentati dai gruppi d’opposizione sono circa 1.800. M5s, Pd e Sud chiama nord, che nelle scorse settimane hanno avuto più di qualche dissapore, provano a muoversi in maniera coordinata e chiedono il rispetto dei tempi parlamentari per l’esame del testo. Un atteggiamento più rigido rispetto a quello visto sul Collegato. Pentastellati, dem e deluchiani ora provano anche ad approfittare dei malumori che da settimane serpeggiano nella maggioranza.

Maggioranza, mancano 12 voti

E i mal di pancia, nella coalizione di governo, emergono tutti dal resoconto ufficiale della votazione palese sul Consolidato 2022 chiesta dalle opposizioni. Tra assenti e presenti ‘sbadati’ che finiscono per non votare il documento, la maggioranza si ferma a quota 28, 12 voti sotto la soglia dei quaranta possibili sulla carta. Al netto dell’assenza del governatore Renato Schifani e di un altro big di Forza Italia come l’assessore alle Attività produttive Edy Tamajo, sono diversi i pallini verdi venuti meno in casa centrodestra. Tanti assenti giustificati, soprattutto tra gli assessori che votano in qualità di deputati, mentre vota contro anche Gianfranco Miccichè che consuma così la sua vendetta politica contro un centrodestra che lo ha estromesso dai giochi.

Il tabellone del voto sul Consolidato

I primi a saltare all’occhio sono i cinque deputati di maggioranza presenti ma non votanti: ci sono i meloniani Marco Intravaia e Carlo Auteri, ma anche il leghista Vincenzo Figuccia, nonostante si fosse espresso palesemente a favore del Consolidato (“si avvia la fase delle assunzioni alla Regione”, aveva annunciato). Mancano all’appello anche i voti di Carmelo Pace, capogruppo della Dc, e dell’assessore alla Funzione pubblica Andrea Messina, entrambi presenti ma non votanti. “C’è stata un po’ di confusione in aula”, dirà quest’ultimo dando il suo punto di vista sull’accaduto. Voto in linea con la maggioranza, invece, per i compagni di partito Ignazio Abbate, Nuccia Albano e Serafina Marchetta. Sull’atteggiamento della Dc sono in tanti, a tarda sera, a pensarla come Ismaele La Vardera: “Una ripicca servita dopo il ‘no’ che Schifani ha riservato a Cuffaro per le elezioni europee, mettendolo alla porta nelle liste di Forza Italia?”, si chiede l’ex Iena.

Le defezioni nella maggioranza

I problemi per il governo, tuttavia, non si fermano alla Dc. Tante le defezioni tra le file di Fratelli d’Italia, partito che ha al suo interno delle anime non sempre in linea con i desiderata del governo: ai due presenti non votanti si aggiungono le assenze degli assessori Elvira Amata e Alessandro Aricò, oltre che del deputato trapanese Nicola Catania (uno dei quattro che beneficerebbe della norma ‘salva-ineleggibili’ ferma in commissione ma, secondo Radio-Ars, sempre in agguato). Nella Lega, detto di Figuccia, salta all’occhio anche l’assenza degli assessori all’Agricoltura e all’Istruzione, Luca Sammartino e Mimmo Turano. Compatta Forza Italia, dove si contano soltanto le assenze di Schifani e Tamajo.

Opposizioni: “Maggioranza in confusione”

“La maggioranza è in totale confusione – gonfiano il petto M5s, Pd e Sud chiama nord che provano a fare sintesi -. Questo voto conferma le spaccature che ci sono al suo interno”. Nulla cambia, alla fine, in termini pratici per il Consolidato 2022, riapprovato di gran fretta con una seduta-lampo del governo a Palazzo d’Orleans. Arriverà in mattinata sul tavolo della commissione Bilancio e nel pomeriggio nuovo passaggio a Sala d’Ercole. Non dovrebbero esserci altre soprese, il messaggio è ormai passato: la Finanziaria per il governo Schifani non sarà una passeggiata.


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