Ars, vertice ad alta tensione dopo lo scontro tra Schifani e FdI - Live Sicilia

Ars, vertice ad alta tensione dopo lo scontro tra Schifani e FdI

Il presidente della Regione ha chiamato a raccolta i capigruppo dei partiti di maggioranza e i presidenti delle commissioni per sciogliere il nodo dell’aula ferma

PALERMO – A Palazzo d’Orleans c’è grande attesa per il vertice convocato da Renato Schifani.

Le polemiche della vigilia

Il presidente della Regione ha chiamato a raccolta i capigruppo dei partiti di maggioranza e i presidenti delle commissioni per sciogliere il nodo dell’aula ferma (un caso sotto i riflettori dopo la conferenza stampa del presidente dell’Ars, Gaetano Galvagno). La vigilia dell’incontro è stata scandita da qualche scintilla tra Schifani e il capogruppo di Fratelli d’Italia, Giorgio Assenza, che lascia presagire un confronto aspro. 

Scintille tra Schifani e Assenza sul ddl province

Al centro del duello verbale, a mezzo stampa, c’è il disegno di legge per la reintroduzione dell’elezione diretta nelle ex province, provvedimento ritenuto prioritario da Schifani che da questo vuole partire per dare nuova linfa all’attività legislativa dell’assemblea. Il frontman dei meloniani a Sala d’Ercole ha parlato del ddl come di “un falso problema” sottolineando che senza l’intervento del Parlamento nazionale il ripristino delle province in salsa sicula era né più né meno di “una “presa in giro” per di più a rischio di impugnativa da parte di Roma. Schifani ha replicato a stretto giro con parole abbastanza acuminate. “Mi spiace che il presidente Assenza, persona che stimo, non ha avuto modo di parlare con gli assessori del suo partito che erano presenti quando il Ministro Calderoli ha incontrato la nostra giunta e alla mia domanda il Ministro ha affermato che il governo anche se non avesse ancora legiferato sull’elezione diretta non avrebbe impugnato la nostra legge perché non solo non vi configurava illegittimità costituzionali ma anche perché a breve avrebbe depositato un disegno di legge analogo (cosa che puntualmente è avvenuta)”, ha spiegato. Una rassicurazione e insieme una bacchettata all’alleato.

Il nodo della manovra correttiva

Insomma, nel corso della riunione di oggi si dovrà tentare una sintesi e fare il punto anche su un altro tema “caldissimo”: la manovra correttiva finalizzata a sanare il vulnus legato all’’impugnativa di svariati articoli della Finanziaria da parte del governo centrale. I lavori della Commissione Bilancio la scorsa settimana si sono fermati in attesa degli sviluppi delle interlocuzioni tra Schifani e il Ministro della Coesione Raffaele Fitto che si era detto disponibile ad assegnare le risorse del Fsc 2021-2027 destinate al finanziamento degli investimenti, che sono alla base delle norme impugnate. 


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