Asia morta a dodici anni, il dono d'amore dei suoi genitori

Asia morta a dodici anni, il dono d’amore dei suoi genitori

La storia tragica di una dodicenne morta. I suoi organi salveranno altri bambini. Parla la psicologa.

Asia ha poggiato per sempre qui i suoi sorrisi, a dodici anni, per un incidente stradale. Lei, ridente e bellissima bambina di Alcamo, suo malgrado, fuggitiva dalla vita, ha lasciato in lacrime coloro che la amavano e che lei amava. Ma i suoi genitori non si sono fermati alla stazione del lutto, anche se sarebbe stato comprensibile farlo. Hanno afferrato i sassi aguzzi che li stanno trafiggendo e, su ognuno di essi, hanno scritto una parola d’amore, con tutta la forza rimasta.

Asia Nicosia ha chiuso gli occhi a Palermo, in giorno di fine estate, papà e mamma hanno consentito al prelievo degli organi. Altri bambini rinasceranno. La morte di questa bambina è tremenda e scava a fondo nello strazio, ma chi è rimasto ha fatto il miracolo di trasformarla in amore e bellezza. “Hanno preso il dolore per trasformarlo in amore e bellezza ed è stata una scelta naturale, ricondotta alla generosità di Asia e al suo coraggio”, dice proprio questo la dottoressa Filippa Gelardi, la psicologa che ha assistito un padre e una madre distrutti, ma non arresi.

“Dopo il ricovero in rianimazione pediatrica all’Ospedale dei Bambini, si è capito subito che la situazione era gravissima – racconta la dottoressa -. Io ho incontrato i genitori ed è stato come assistere a un dono inestimabile, loro si sono affidati ai medici e a tutto lo staff. La mamma della bambina è una psicologa che accompagna il cammino dei malati terminali, in un hospice. Lei e suo marito sono persone eccezionali, una coppia solida che ha affrontato e condiviso la scelta. Ci sono bambini che nascono con patologie terribili e che passano la vita in ospedale. Per alcune forme di malattia non esiste altra soluzione che il trapianto. Dunque, accedere a un trapianto significa stare bene, vivere, avere una prospettiva”.

E ogni volta si rimane sorpresi ad ascoltarli queste donne e questi uomini che, per vocazione, stanno accanto a qualcuno nel momento che nemmeno si può dire. E ci si sofferma, un po’ stupiti, sulle prove sovrumane che anche loro affrontano, senza diventare cinici, dunque restando indifesi, senza trattare l’estremo confine come se fosse una strada uguale alle altre. “Sì, il papà e la mamma di Asia sono persone meravigliose, la figlia era una bambina dal cuore immenso, questo ha fatto in modo che diventasse quasi naturale salvare altre esistenze”, dice la dottoressa Elsa Cannistraro, che ha offerto il suo sostegno.

E sono parole e, magari, possono apparire rimedi da poco. Ma nel buio irrimediabile di quella stanza finale non servono le unità di misura normali con cui valutiamo cose e sentimenti. Ci vuole la forza dell’amore, disperata e bellissima. Che, per vie sconosciute, conduce alla speranza. (Roberto Puglisi)


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