Le ausiliarie sul piede di guerra: |"Bando anomalo e generico" - Live Sicilia

Le ausiliarie sul piede di guerra: |”Bando anomalo e generico”

Sono preoccupate per il loro futuro le operatrici ausiliarie: il bando in scadenza il prossimo 7 dicembre, infatti, potrebbe vederne oltre la metà perdere il lavoro. E sono determinate: "Non accettiamo ultriori riduzioni".

nido comunali
di
3 min di lettura

CATANIA – Si rinfuoca lo scontro sugli asili nido. Dopo lo scambio di accuse degli scorsi giorni e in attesa della conferenza stampa che, tra qualche ora, illustrerà le loro posizioni, alcune lavoratrici che da anni svolgono il servizio di ausiliarie, spiegano il proprio punto di vista e la situazione che le vedrà coinvolte non appena, e se, il bando per appaltare il servizio per il prossimo quadrimestre, verrà aggiudicato. Un bando che le operatrici definiscono “anomalo”, in quanto privo, a differenza del passato, delle indicazioni numeriche per quanto riguarda la quantità delle strutture aperte e il fabbisogno di personale. Unico dato presente, il fatto che i bambini potranno essere un massimo di 360.

“Nel 2013 erano 740 i bambini che potevano usufruire del servizio – affermano – e, con il nuovo appalto saranno la metà, con la conseguente riduzione delle unità di personale, che la legge vuole una per ogni 13 bambini. Con il nuovo appalto, dunque – proseguono – basteranno 28 operatrici ausiliarie, e la cifra è arrotondata per eccesso”.

Una riduzione di oltre il 50 per cento, almeno sulla carta, dal momento che, a oggi, le addette ai servizi ausiliari sono 71. “Ma in effetti lavoriamo in 90 – sottolineano ancora – perché ci stiamo aiutando tra di noi: cediamo le ferie pagate alle nostre colleghe che, in questo modo, possono lavorare qualche giorno”.

Una specie di “autogestione sindacale”, una sorta di solidarietà autodeterminata, di fronte a quella che le stesse ausiliarie definiscono la “latitanza dei sindacati”. “Stiamo garantendo un servizio nonostante le riduzioni che abbiamo subito negli ultimi due anni. Stiamo al fianco delle educatrici e garantiamo servizi essenziali da decenni. Abbiamo cercato di fare in modo di evitare che le colleghe perdessero il loro lavoro – aggiungono – di fatto sostituendoci ai sindacati che, della nostra situazione, non si stanno proprio occupando”.

Il silenzio delle sigle principali sulla vicenda pare motivato dal fatto che poco o nulla potrebbero fare di fronte ai limiti del Piano di rientro e della legge. “Ci hanno allargato le braccia – afferma Giusy Mavilla, una delle più pasionarie tra le ausiliarie – e non riescono a mettersi d’accordo, quando di mezzo ci va la nostra vita. Gli unici disponibili ad ascoltarci, senza chiedere nulla in cambio, sono stati i rappresentanti di Catania Bene Comune”. Che tra qualche ora terranno una conferenza proprio sul nuovo bando comunale.

A parlare è anche una rappresentante sindacale, in questo caso della Cgil, Pina Catania. “Non ho sentito nessuno del mio sindacato – spiega – e si continua a parlare di situazione drammatica, ma soluzioni in campo non se ne mettono”. L’assessore Villari (ex segretario provinciale proprio della Cgil) avrebbe intenzione di prorogare il bando – in attesa di conoscere i numeri relativi alle strutture da attivare con i fondi Pac e agli spazi gioco, oltre che quelli relativi agli asili di caseggiato – e, nel caso delle operatrici ausiliarie, di discutere con i sindacati per trovare una soluzione che possa evitare la diminuzione dei posti di lavoro.

Ipotesi che, però, le dirette interessate respingono categoricamente. “Gli asili nido sono state strutture di eccellenza soprattutto per la gente che ci ha lavorato con costanza e spirito di abnegazione – aggiunge Pina Catania. Li abbiamo tenuti aperti sempre, nonostante le tantissime difficoltà, ma non siamo disposti a fare altri sacrifici. Non si parli più di riduzione – continua – se muore Sansone, moriranno anche i Filistei. Se l’intenzione dell’amministrazione è ottenere i fondi pubblici per poi assegnare gli appalti – conclude – noi non lo permetteremo. Piuttosto chiudiamo gli asili”.Bandi

In ogni caso, di fronte alla genericità di quanto contenuto nel bando, la possibilità che questo vada deserto e che si proceda a una nuova proroga sembra sempre più concreta. Ed è quello che sperano le ausiliarie.

 


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI