"Assunto alle Poste con un click" | Nuova bufera su 'Alfanino' - Live Sicilia

“Assunto alle Poste con un click” | Nuova bufera su ‘Alfanino’

Il Fatto quotidiano ricostruisce la storia di quelle assunzioni e degli aumenti di stipendio. Tutto è cominciato sul social network Linkedin.

PALERMO – Lo avrebbero “puntato”, digitando il suo nome e cognome su Linkedin, il social network che raccoglie curricula e proposte di lavoro. Così la società “Postecom” legata a Poste Italiane avrebbe scelto Alessandro Alfano, un dirigente da 160 mila euro l’anno. Una busta paga destinata a crescere, e di molto, nell’arco di tre anni. I particolari sull’assunzione del fratello del Ministro dell’Interno sono descritti oggi dal Fatto Quotidiano. Che racconta, appunto, anche dei progressivi aumenti di stipendio di “Alfanino”, giunti oggi a 200 mila euro, durante la guida di Francesco Caio, manager che Renzi ha scelto per risanare l’azienda.

Nuova bufera, quindi, anche su Angelino, che ha già ribadito di non avere alcuna intenzione di dimettersi da capo del Viminale e anzi nei giorni scorsi ha parlato di “barbarie” quando dall’inchiesta e dagli articoli di giornale è saltato fuori anche il nome del padre. Ma Il Fatto oggi, come detto, scende nel dettaglio di quella “selezione”: “L’ufficio risorse umane – si legge – ha inserito nel fascicolo oltre al curriculum di Alfano jr, ricercato ad personam, anche una decina di altri curricula tirati giù dal medesimo sito (Linkedin, ndr) però sulla base dei titoli e non con ricerca nominativa come con il prescelto”. Insomma, Postecom avrebbe cercato direttamente il nome di Alfano. Una procedura consentita da una legge del 2008, anche se quella stessa norma impone principi di trasparenza e imparzialità.

L’assunzione per Alessandro Alfano arriva nel settembre del 2013 “con il visto di Massimo Sarmi – scrive il Fatto – allora Ad e poi scelto come amministratore della Serravalle, controllata indiretta della Regione Lombardia. Il faccendiere vicino ad alfano, Raffaele Pizza (arrestato il 6 luglio) si vanta nelle conversazioni intercettate con Davide Tedesco, collaboratore del ministro Alfano, di avere fatto assumere lui a settembre del 2013 Alfano jr e poi si spende a maggio 2014 per la nomina di Sarmi all’Inps”.

Poi c’è la questione dello stipendio, che in tre anni cresce di ben 40 mila euro. E il Fatto ripercorre le tappe di questi aumenti. Il primo maggio Postecom cede il contratto di Alesssandro Alfano a Poste e Tributi: ecco il primo scatto: da 160 a 180 mila euro. Ma Alfano jr a quel punto decide anche di avanzare un contenzioso nei confronti dell’azienda, con una lettera scritta dal suo avvocato. Poste decide di “conciliare”. Poi ecco il passaggio, lo scorso 16 maggio a Poste Italia spa. Con aumento a 200 mila euro. Per il “dirigente d’oro” con una laurea triennale. Ma con un fratello ministro.


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