I carabinieri sapranno fare luce. Un mistero fitto fitto.
Atterra a Palermo per andare dai nonni: il tampone evita il peggio
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Siete una squadra formidabile. Grande Roberto Barbagallo, sindaco della mia cittadina, e grande Pogliese, ex sindaco di una città che mi ha sempre accolta.
che scene efferate mamma mia!
anche a palermo ieri c'era vento!
Sig Alessandro veda che i siciliani veri non siete ne lei e neanche quel signore , si faccia portavoce per la sua persona e non offenda i siciliani veri
Io sono convinto che queste persone che non possono fare a meno di fare qualcosa, in questo caso andare a trovare i nonni, sono persone inaffidabili; se si vuole veramente bene ai propri genitori o nonni, si devono evitare queste visite perchè sono un pericolo. I tamponi fatti sul momento, anche se negativi, non escludono il contagio, perchè il virus potrebbe “covare” e manifestarsi qualche giorno dopo, rischiando di essere la causa della morte dei propri genitori.
io aggiungo che molta gente che non viene da altri luoghi fanno lo stesso , vanno in giro fanno assemblamenti poi vedono nonni genitori ecc ecc. dovrebbero obbligare a tutti di fare il tampone soprattutto a gli adolescenti che sono i piu’ incoscenti.
La notizia è stata notevolmente ridimensionata, ma continua ad essere evidenziata sul giornale e non si capisce il perchè.
La ragazza è andata via da Torino perchè il pensionato universitario dove alloggiava è stato chiuso per problemi logistici, e non avendo più dove vivere è tornata a casa. Poi, come ha avuto modo di spiegare, i nonni no li ha più, e comunque il fatto che si sia sottoposta al tampone, invece di rientrare con la promessa di farlo in futuro, dimostra che ci sono ragazzi molto più coscienziosi di molti palermitani che vanno girando per strada con la mascherina indossata con il naso scoperto o, ancora peggio, tenuta sotto il mento.
Quindi direi, giusto fare i controlli a tutti quelli che rientrano in Sicilia per queste feste, con tutte le conseguenze che ne derivano, ma un bell’esame di coscienza prima di parlare a vanvera, per tutti quelli che emettono sentenze sui social.