"Ma quale nepotismo | Candidata prima di mio fratello" - Live Sicilia

“Ma quale nepotismo | Candidata prima di mio fratello”

Azzurra Cancelleri, candidata per il Movimento 5 Stelle

E' sorella del candidato dei grillini e capogruppo all'Ars Giancarlo. Sarà in lista per la Camera. "Mi ero già candidata alle amministrative di Palermo. Ora mi hanno votato gli attivisti. Da noi fa testo la meritocrazia, ma qualcuno fa polemica a prescindere"

Azzurra Cancelleri (MS5)
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PALERMO – Sarà la quinta nella lista del Movimento Cinque Stelle alla Camera dei Deputati per la circoscrizione Sicilia 1, e con l’attuale legge elettorale con le liste bloccate potrebbe anche strappare un posto in Parlamento. Azzurra Cancelleri in apparenza non ha nulla in meno degli altri candidati: fa attività entro il movimento da quattro anni, ha curato i rapporti con la stampa durante l’ultima campagna elettorale ed è portavoce dei Grilli nisseni. La questione saltata agli occhi dei più è però il suo grado di parentela con il candidato alla presidenza della Regione e attuale capogruppo all’Ars del Movimento Cinque Stelle, Giancarlo Cancelleri, di cui è sorella.

“Anche qualcuno degli iscritti ha espresso dubbi sulla necessità della mia candidatura. – ammette Azzurra – Credono che questa scelta possa mettere in difficoltà in difficoltà il Movimento Cinque Stelle. In realtà però sono pochi, e per lo più non mi conoscono”. La 28enne studentessa di economia aziendale non crede di mettere in difficoltà i suoi sodali. “Penso che il nostro elettore non si limiti ad osservare la superficie, ma vada più a fondo. Facendo così emerge qualcosa che in pochi hanno notato: io mi sono candidata prima di mio fratello”. Ed in effetti è vero. Alle amministrative dello scorso maggio per rinnovare il consiglio comunale ed eleggere il sindaco di Palermo la Cancelleri si è candidata, ottenendo 18 voti. “Anche in quell’occasione fui scelta dagli altri attivisti. In realtà non ho fatto campagna elettorale per me stessa ma per Riccardo Nuti”.

A distanza di pochi mesi una nuova tornata elettorale interna ha nuovamente incoronato la giovane nissena, facendo sì che entrasse in lista per le politiche. Azzurra Cancelleri ha ottenuto 63 voti alle “parlamentarie” online dei grillini dagli altri attivisti del movimento, piazzandosi quinta in lista. “Da più parti c’è poca voglia di capire la vicenda – ribadisce la Cancelleri – , anche perché qualcuno vuole fare polemica a prescindere”.

Parlando con la più giovane della famiglia, si scopre però che il legame parentale ha rivestito un ruolo prezioso nell’avvicinamento all’universo della cosa pubblica. “A casa nostra si parlava spesso di politica, con i miei due fratelli spesso mi trovavo a discuterne. – confida Azzurra – Così è nata la scintilla. Ricordo che era il 2009 quando ci avvicinammo al movimento di Beppe Grillo”. Sono tre quindi oggi i fratelli Cancelleri attivisti a cinque stelle. “L’altro mio fratello però ha messo su famiglia e ora può dedicare poco tempo al movimento”. E dopo la parentesi a fianco di Sonia Alfano (“Ho lavorato nel suo staff quando è stata eletta al Parlamento europeo, ma non ho mai avuto la tessera di Italia dei Valori”), è partito l’impegno militante nel Movimento Cinque Stelle.

La giovane Cancelleri ha un’opinione tutta sua in merito alle altrui parentopoli. “Non abbiamo mai messo in discussione la candidatura di Toti Lombardo perché figlio di Raffaele. Anzi siamo disposti a vedere cosa farà”. Diverso invece il discorso per la moglie di Piero Fassino e per il figlio di Umberto Bossi: “Le critiche ad Anna Maria Serafini nascono dal fatto che sta in Parlamento da cinque mandati. Quelle rivolte a Renzo Bossi invece sono legate a come ha portato avanti il suo mandato, perché svolge malissimo il suo incarico. Se avesse un altro cognome non starebbe lì”.

Spulciando le liste grilline si scorge che la “parentopoli” a cinque stelle non si ferma alla sorella di Giancarlo Cancelleri. In lista nella circoscrizione Sicilia 1 ci sono i fratelli, sposi e fidanzati. “Da noi fa testo la meritocrazia – ribadisce Cancelleri –, anche se in termini politici forse non è furbo candidare parenti. Noi però mettiamo in lista le persone meritevoli, che possano prestare le proprie competenze a servizio dei cittadini. Finora abbiamo sempre ragionato in questo modo”. Se il principio è inattaccabile resta una perplessità di marketing politico. Chissà se al vertice della piramide a cinque stelle Grillo e Casaleggio decideranno di cambiare le regole, sacrificando l’orgogliosamente declamato merito sull’altare del prezioso consenso.


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