Bambini intubati con il Covid: "Mio nipote stava bene"

Bambini intubati con il Covid: “Mio nipote stava bene”

Il bollettino sulle condizioni. Parlano i familiari.

PALERMO- Sono stazionarie le condizioni dei due bambini, uno di due mesi e uno di dieci anni, intubati all’Ospedale dei Bambini e con l’infezione da Covid. Il più piccolo, come abbiamo scritto ieri, è stato ricoverato all’Unità di terapia intensiva neonatale dell’ospedale ‘Cervello’. Ma non si è aggravato rispetto al suo stato che, purtroppo, era già grave. Si tratta di un aspetto organizzativo di reparti. Cosa sappiamo finora?

Sappiamo che sono entrambi positivi al Covid e che si stanno sequenziando i tamponi per comprendere se si tratta della variante Delta, come sembrerebbe, in almeno uno dei casi. Ma si attendono ulteriori verifiche sul punto.

Dall’Ospedale dei Bambini sottolineano un elemento: le condizioni di fragilità sono sempre rese più rischiose dall’insorgere del Covid. Come ha ricordato ieri la dottoressa Maria Lucia Furnari, responsabile delle direzione medica: “Anche i bambini si ammalano e possono avere patologie acute o importanti o avere anche delle patologie infiammatorie dopo la guarigione dal Covid ed è quindi necessario, se i bambini sono al di sotto dei dodici anni, che i familiari si vaccinano. Se sono in età da essere vaccinati, che si vaccinano essi stessi”.

Una ricostruzione che vede però un intervento deciso del nonno del bambino più piccolo, quello ricoverato al ‘Cervello’, che ha contattato LiveSicilia.it: “Mio nipote non stava male, non ci risulta che avesse niente. E’ un bambino molto curato e circondato da attenzioni e da amore infinito, noi siamo stati e siamo attentissimi anche con le precauzioni della pandemia. Invitiamo tutti a non dire cose in libertà e a rispettare questo momento molto difficile”.

E’ una cronaca in divenire di cui riferiremo le novità. A margine ci sono stati giudizi e polemiche di varia natura sul web, perché i tempi sono per tutti drammatici e confusi. Ci sono dei genitori distrutti dal dolore in un momento tremendo, ricordiamolo. Ci sono i nonni, ci sono famiglie che pregano e sperano. E’ necessario che le parole siano solidali.


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